Il nuovo film di Paolo Sorrentino, girato soprattutto a Napoli, racconta il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Nelle riprese sono stati coinvolti il centro della città partenopea, via San Carlo, il quartiere Santa Lucia, il lungomare di Caracciolo e quello di via Partenope, tra la spiaggia della rotonda Diaz e Castel dell’Ovo, la sede dell’Università Federico II, la Certosa di San Martino. Un set blindatissimo per 10 settimane che ha fatto incassare a Napoli 6 milioni di euro, tra canoni al Comune, alloggi di cast e troupe, compensi per le maestranze locali. La produzione si è anche presa carico delle spese di raccolta rifiuti straordinaria e degli agenti schierati per impedire l’accesso dei curiosi, ha pulito dai graffiti la scogliera della rotonda Diaz e il colonnato della galleria Umberto.
Fanno parte del set una nave azzurro-fosforescente, la stessa usata dai tifosi napoletani per festeggiare lo scudetto, che in un ciak notturno si muove in direzione del Borgo Marinari e di Castel dell’Ovo, un camion per la disinfestazione ai tempi del colera del 1973, un carro trascinato da cavalli per un corteo funebre, un camion della nettezza urbana arancione e giallo, di quelli che giravano per la città negli anni Settanta.
Oltre Napoli le location del film comprendono anche Capri e Genova, dove sono stati ricostruiti alcuni vicoli della Napoli storica. Per gli interni il regista ha scelto una casa a Posillipo.
Il film è stato selezionato tra i titoli in Concorso a Cannes 2024: scopri le location dei film italiani presentati alla kermesse.
Il nuovo film di Paolo Sorrentino, girato soprattutto a Napoli, racconta il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Nelle riprese sono stati coinvolti il centro della città partenopea, via San Carlo, il quartiere Santa Lucia, il lungomare di Caracciolo e quello di via Partenope, tra la spiaggia della rotonda Diaz e Castel dell’Ovo, la sede dell’Università Federico II, la Certosa di San Martino. Un set blindatissimo per 10 settimane che ha fatto incassare a Napoli 6 milioni di euro, tra canoni al Comune, alloggi di cast e troupe, compensi per le maestranze locali. La produzione si è anche presa carico delle spese di raccolta rifiuti straordinaria e degli agenti schierati per impedire l’accesso dei curiosi, ha pulito dai graffiti la scogliera della rotonda Diaz e il colonnato della galleria Umberto.
Fanno parte del set una nave azzurro-fosforescente, la stessa usata dai tifosi napoletani per festeggiare lo scudetto, che in un ciak notturno si muove in direzione del Borgo Marinari e di Castel dell’Ovo, un camion per la disinfestazione ai tempi del colera del 1973, un carro trascinato da cavalli per un corteo funebre, un camion della nettezza urbana arancione e giallo, di quelli che giravano per la città negli anni Settanta.
Oltre Napoli le location del film comprendono anche Capri e Genova, dove sono stati ricostruiti alcuni vicoli della Napoli storica. Per gli interni il regista ha scelto una casa a Posillipo.
Il film è stato selezionato tra i titoli in Concorso a Cannes 2024: scopri le location dei film italiani presentati alla kermesse.
Fremantle, The Apartment Pictures, Saint Laurent, Numero 10, Pathé.
Il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi.
"Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità. E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male".