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Valutazione d’impatto Legge Cinema. Le produzioni preferiscono Roma

21-03-2023

La Valutazione d’impatto della legge cinema e audiovisivo relativa all’anno 2021, appena pubblicata dalla DGCA, dedica un capitolo al turismo indotto dal cinema e dalle opere audiovisive. La promozione del territorio attraverso il cinema è infatti una delle finalità della legge 220/2016: a tale scopo lo studio analizza le location delle opere che hanno beneficiato degli aiuti alla produzione e alla distribuzione e un campione esemplificativo di esse mediante la valutazione della loro visibilità e attrattività in Italia e fuori dall’Italia.

L’analisi ha coinvolto le 1.080 opere che hanno beneficiato degli aiuti alla produzione e alla distribuzione cinematografica estera a partire dal 2017 e attualmente a consuntivo, per un totale di 1.399 location. Si è focalizzata su distribuzione geografica, ampiezza e tipologia dei centri abitati, budget, destinazione e genere di opera.

In generale oltre la metà dei set, il 59%, è localizzato nelle grandi città, lasciando il 24% e il 17% rispettivamente alle città medio-grandi e ai piccoli comuni. Tuttavia salta all’occhio che un terzo delle opere del campione che sono state girate in Italia (l’88% del totale) abbia utilizzato come location il territorio del Lazio, in particolare Roma e provincia.

Un focus dello studio è dedicato alle location piccole e intermedie, attraverso un’analisi quantitativa delle opere realizzate nei “piccoli comuni” tutelati dalla Legge 158/2017 e sui “borghi” e “borghi storici” inclusi nel recente finanziamento del PNRR nell’ambito della Missione 1- Componente 3 ‘Turismo e cultura’.

Nei “piccoli comuni” è stato girato il 16,8% delle 1.080 opere del campione: in termini numerici si tratta di 182 opere. Anche in questo caso il Lazio è la prima regione per numero di opere (il 22%), il resto è distribuito tra le altre regioni con quote inferiori al 10%, in testa Sicilia, Friuli-Venezia Giulia e Campania, con l’8% e a seguire tutte le altre regioni, con l’eccezione del Molise, dove i piccoli comuni non hanno ospitato alcuna produzione.

Con riferimento ai singoli centri, spiccano al 3% Ventotene, comune dell’omonima isola dell’arcipelago delle Ponziane in provincia di Latina, che è stata location, tra le altre, di alcune scene della serie The New Pope di Paolo Sorrentino (2018); Tarano, nel reatino, scenario di 7 documentari e dell’opera tv C’è sempre qualcosa di buono (2018, 2020); Bobbio, in provincia di Piacenza, che ha ospitato ad esempio il documentario Viaggio nel crepuscolo (2019) e il film horror Il mostro della cripta (2021).

Il budget medio delle opere girate nei “piccoli comuni” (2.908.798 euro) risulta più alto di quello dei titoli girati altrove (2.353.194 euro). In questo campione le opere con budget sopra alla media si collocano nel Lazio (17%), Trentino-Alto Adige (15%) e Toscana (12%). Nella lettura di questi dati si consideri la particolare presenza nel campione di opere seriali con set in piccoli comuni.

Riguardo ai “borghi storici”, infine, la presenza di set si ferma al 3,7%, vale a dire 41 tra le opere analizzati. Pellizzano (TN) e Premosello-Chiovenda (VB) sono i comuni che rientrano in questo campione che hanno ospitato set per più giorni, seguiti da Poggioreale (TR) e Prato Carnico (UD), ma nell’insieme i 53 borghi che hanno fatto da set a una o più opere delle 1.080 del campione sono concentrati ancora una volta nel Lazio (18%), seguito da Piemonte (11%) e Sicilia (8%).

Per approfondimenti si rimanda allo studio a cura di RTI Università Cattolica e PTSCLAS S.p.A. Valutazione di impatto della legge cinema e audiovisivo – Anno 2021, capitolo 10 “Turismo”, pagine 241-275.

(Monica Sardelli)