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Veneto protagonista di ‘Lezioni di gioia’ di Franco Vecchiato

04-07-2023

Possagno, Asolo, fiume Piave, colline del trevigiano sono stati in questi giorni il set del film Lezioni di gioia di Franco Vecchiato, prodotto da Aleyafilm.

Nel cast, Daniela Scarlatti, Alessandro Bressanello, Peter Schorn e molti giovani attori emergenti come il Eugenio Bigo, Diego Facciotti, Giulia Briata, Eleonora Panizzo, la ballerina Martina Sartor ed infine la piccola Margherita Boscolo Chielon e Jacopo Caldognetto alla loro prima esperienza cinematografica di rilievo. Coinvolti anche gli allievi dei Conservatorio di Castelfranco Veneto e dell’Istituto Musicale Maurice Ravel di Breda di Piave (TV) che hanno interpretato gli allievi di Marta.

La fotografia è stata curata da Lorenzo Pezzano, mentre il direttore d’orchestra Michele Patuzzi è stato coach di Daniela Scarlatti. L’organizzazione è stata curata da Michele Marini, di Emendo strategie e servizi integrati. Andrea Franchin è il direttore di produzione.

Il film uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo autunno.

Di cosa parla il film di Franco Vecchiato

Il film parla di valori universali di cui l’Arte e la Musica sono portatori ma anche della presa di coscienza e di evoluzione personale. Questi temi si fondono come pezzi di quel puzzle perfetto che è la vita.

A metterli insieme è Martha (Daniela Scarlatti) una direttrice d’orchestra nata e cresciuta a Berlino al tempo della DDR e che ha vissuto il drammatico momento storico e la privazione della libertà. Cogliendo lo spunto delle emozioni create dalla Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven eseguita nel Tempio di Possagno, progettato da Antonio Canova, trasmette ai suoi allievi, durante una lezione al conservatorio, i valori universali di cui i due maestri si fanno portavoce.

I due artisti, infatti, sono entrambi andati oltre la rappresentazione fisica del suono e della forma: Canova con opere di assoluta perfezione, liberando la materia dal superfluo per estrarre la bellezza delle forme quasi in un percorso iniziatico e magico; Beethoven con la sua musica immortale, la Nona sinfonia in particolare, che conduce l’ascoltatore al più intimo incontro: quello con se stesso.

Un dialogo a distanza dei due artisti immortali, attraverso la sensibilità di una direttrice d’orchestra, che insegnando a sentire la magia dell’Arte fa intraprendere ai suoi allievi (e a noi tutti) un viaggio iniziatico il cui fine ultimo è la scelta della propria Libertà.

La Libertà è il valore espresso dall’Inno alla Gioia di Schiller, che Beethoven scelse per la Nona Sinfonia proprio per il significato che quel testo aveva nel momento storico in cui fu scritto al quale si uniscono i ricordi della Martha bambina che visse la tragedia della Germania divisa in due e la privazione delle libertà individuali.

Martha racconta la Nona Sinfonia accompagnata dalle immagini dell’esecuzione avvenuta lo scorso 13 ottobre al Tempio di Possagno, con la mirabile interpretazione e direzione del Maestro Roberto Zarpellon. Con lui musicisti e coristi di livello internazionale, che hanno eseguito la Nona Sinfonia in modo potente e veloce restituendo la sinfonia così come Beethoven l’aveva concepita.

Location e ambientazioni di ‘Lezioni di gioia’

Riprese di Lezioni di gioia nella Gypsotheca di Canova

Molte scene sono girate tra i capolavori della Gypsotheca di Canova e nel Tempio a Possagno, luogo iniziaticodove alla magia delle sculture si unisce la fascinazione della musica di Beethoven; poi Asolo con le sue vie e i magnifici palazzi del borgo medievale e scene all’aperto lungo il fiume Piave e nelle colline della Pedemontana.

Gli altri set di Lezioni di Gioia sono Mestre, Montebelluna, Maserada sul Piave, Cornuda, Crocetta del Montello.

(Mo.Sa.)

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