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L’Italia nei videogiochi: tra applied game, interactive cinema e realtà virtuale

25-11-2021

Quali sono le potenzialità del videogioco come strumento di valorizzazione culturale e turistica del territorio?  Quanto è importante la dimensione narrativa nello sviluppare coinvolgimento, partecipazione e desiderio di visitare territori già esplorati virtualmente?  Se ne è discusso agli IVIPRO Days 2021, in una tavola rotonda dedicata alle diverse rappresentazioni dell’Italia e del suo patrimonio culturale e territoriale nel mondo videoludico. Tra i progetti  presentati, il prototipo di gioco Fratelli rivali, ambientato in Sardegna. Un interessane ibrido tra videogioco e linguaggio cinematografico in cui le location non sono ricostruite e modellate in 3D, come generalmente accade, ma utilizzano video reali, integrati ad oggetti con cui il giocatore può interagire utilizzando le classiche meccaniche del videogioco. “I giocatori si affezionano agli ambienti virtuali che vivono", ha sottolineato Ivan Blecic dell’Università di Cagliari nel presentare il progetto. "Mostrare cose che esistono, o che sono realmente esistite, ci sembra possa suscitare una relazione diversa nel giocatore rispetto al ricostruito in 3D”. C’è da aggiungere, poi, che a livello produttivo, questo tipo di integrazione permette una forte riduzione di tempi e costi nella costruzione degli ambienti e dei set. 

Si chiama Dive in the Past, ed è disponibile dallo scorso febbraio per IOs e Android, il serious game per la promozione delle mete turistiche del Mediterraneo, che punta a valorizzare in particolare l’archeologia subacquea di luoghi meravigliosi e ancora troppo poco conosciuti, come il Parco Archeologico Sommerso di Baia, un'area di notevole estensione ed importanza archeologica, i cui resti più rilevanti si trovano attualmente a 5-6 chilometri di profondità. “Il progetto vuole stimolare gli utenti nei confronti del patrimonio sommerso, mettendo in gioco una componente di turismo videoludico. Il videogioco diventa un attrattore turistico, che spinge a visitare nella realtà quelle location esplorate solo virtualmente”, spiega Marco Cozza della 3D Research.  

Silvia Faccin (Fondazione Tesoro del Duomo Vercelli) presenta Hwaet, the Vercelli Book Saga, applied game scaricabile gratuitamente dagli Store digitali, in cui la protagonista, una suora realmente esistita nel passato, parte alla ricerca del Vercelli Book, manoscritto anglosassone conservato oggi in Italia, precisamente a Vercelli, su cui aleggiano numerose teorie e ipotesi in corso di verifica che riguardano la sua attuale collocazione. “Al centro del gioco c'è la ricerca storica, che intrecciandosi con storytelling e artefatti narrativi funzionali all’avanzamento del gioco, racconta le indagini storiche in corso e il mistero legato a questo prezioso volume”.   

Sta indagando su come la realtà virtuale ed immersiva, curando particolarmente la resa grafica, possa essere messa efficacemente al servizio della promozione turistica del territorio, Massimo Deriu del Centro di Ricerca CRS4, che ha parlato di SARIM – Sardegna Immersiva: nuovi linguaggi per la promozione turistica dell’isola, un progetto cluster di ricostruzione in realtà virtuale (sia VR che immagini a 360 gradi) di alcuni luoghi della Sardegna. “Essendo un progetto di ricostruzione immersiva, inizialmente non volevamo mettere alcun elemento di gioco all’interno dell’esplorazione della realtà, ma ci siamo accorti che gli utenti rimanevano spiazzati nel doversi muovere nello spazio senza avere un obiettivo. Derivando dal mondo dei videogiochi, evidentemente, questo tipo di strumenti lascia intendere una certa interazione da parte dell’utente, in stile videogioco, che abbiamo dovuto aggiungere per rendere coinvolgente l'esplerienza, dando, ad esempio, la possibilità di scalare virtualmente i nuraghi”.

 

(Carmen Diotaiuti)