Gorizia e Nova Gorica (Slovenia) saranno insieme significativamente Capitale Europea della Cultura 2025. Il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha incontrato in piazza Transalpina, proprio al confine tra Slovenia e Italia, la sua omologa slovena Asta Vrecko per iniziare il percorso che culminerà con l’evento del 2025.
Un tempo un muro divideva l’Italia e la Jugoslavia, tagliando in due Gorizia e Nova Gorica (che oggi è una città slovena) ed è proprio dinanzi al vecchio confine che i due ministri hanno voluto portare il loro saluto.
Il cinema ha raccontato a modo suo questa divisione: nel 1950 Luigi Zampa girava Cuori senza frontiere (leggi la nostra scheda), con Gina Lollobrigida e Raf Vallone. Luogo centrale del film è un confine politico e militare imposto dall’alto. Racconta infatti di un paesino del Carso che nel secondo dopoguerra viene scisso in due da una linea bianca che designa il confine italo-jugoslavo portando alla divisione di case, amici, famiglie e chiesa. Gli abitanti devono decidere in poche ore da che parte della linea vivere e questo porta inevitabilmente ad un crescendo di tensioni. La storia traeva spunto da un evento realmente accaduto: un piccolo cimitero nei pressi di Gorizia che nel 1947 (e fino al 1976) venne diviso tra Italia e Jugoslavia segnando il confine tra due nazioni.
“Dopo le tragedie della Guerra Fredda – ha sottolineato il ministro – da molti decenni si è rinnovata la concordia: divenire insieme Capitale Europea della Cultura assume un significato molto denso e particolare, perché vuol dire farne l’epicentro di uno sviluppo sociale ed economico che punti a guardare a questa parte importante dell’Europa. […]. Crediamo fortemente nel retroterra spirituale e culturale di questo grande appuntamento, capace di sottolineare l’unità europea. Qui c’è la volontà di unire due popoli in una dimensione mitteleuropea di grande valenza culturale”.