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Dieci anni de ‘La Grande Bellezza’. Le 5 location più curiose

22-05-2023

Dieci anni di “Grande Bellezza”: Il 21 maggio 2013 usciva in sala il film di Paolo Sorrentino con Toni Servillo che dipingeva la mondanità capitolina. Un successo planetario, consacrato l’anno successivo con l’Oscar per Miglior Film Straniero.

La Grande Bellezza, per Sorrentino, non si mostra attraverso i monumenti più blasonati di Roma, che si intuiscono sullo sfondo, ma si insinua nei palazzi storici, attraversa le vie del centro, si sofferma sui particolari dei giardini. Ci sorprende di notte, o all'alba, durante le passeggiate di Jep verso casa, al rientro dall'ennesimo, futile, evento mondano. Una bellezza che si contrappone alla volgarità dei personaggi, che vi si muovono dentro come macchiette senza coglierne l'essenza.

Tantissimi i luoghi noti in cui il film è stato girato, in questo articolo ci soffermeremo su quelli più curiosi e insoliti, per il punto di vista, per la scena a cui hanno fatto da sfondo, per i personaggi che l’hanno popolata durante le riprese.

Palazzo Spada e la “falsa prospettiva”

La "falsa prospettiva" di Palazzo Spada

In una delle sequenze più suggestive del film, Jep Gambardella, disincantato e cinico protagonista del film interpretato da Toni Servillo, accompagna Ramona (Sabrina Ferilli) in un sorprendente tour notturno. Ad aiutarlo l’amico Stefano (Giorgio Pasotti), custode delle chiavi dei più bei palazzi di Roma. Tra questi Palazzo Spada, nel centro storico. L’ingenuità della bella Ramona, che poche scene prima era stata accostata alla bellezza della “Fornarina” di Raffaello in Palazzo Barberini, si rivela totalmente davanti alla “falsa prospettiva” ricreata nel Seicento da Borromini nel cortile privato del palazzo. La falsa prospettiva è in realtà un’illusione ottica ottenuta inclinando il pavimento, abbassando la volta e accorciando le colonne di una galleria che dall’esterno sembra lunga 37 metri ma in realtà ne misura poco meno di 8. La stessa statua posizionata al termine della galleria, che sembrerebbe a grandezza naturale, è alta non più di 60 cm.

Giardino della Villa del Priorato dei Cavalieri di Malta

Il tour notturno di Jep e Ramona li conduce sull’Aventino, dove, attraversato il portone della famosa serratura da cui si vede la cupola di San Pietro, si trovano in uno dei luoghi più misteriosi di Roma, il giardino che circonda la chiesa della Villa del Priorato dei Cavalieri di Malta. È Stefano a girare la chiave nel buco (magia del cinema, impossibile nella realtà, poiché non esiste alcuna chiave che possa entrare in quel buco). La chiesa fu progettata nel Settecento da Giovanni Battista Piranesi. Questo luogo racchiude in qualche modo tre differenti Stati: fisicamente in Italia, abbraccia con lo sguardo il territorio dei Cavalieri di Malta, mentre l’occhio del visitatore posa sul Vaticano, grazie alla veduta della Basilica di San Pietro.

Palazzo Taverna

Palazzo Taverna si trova in piazza dell'Orologio, a pochi passi da corso Vittorio Emanuele II. Al suo interno si svolge una delle scene più malinconiche del film: i Colonna di Reggio, aristocratici decaduti, stanno rientrando dalla serata in cui Jep li ha "noleggiati" per fare colpo sui suoi ospiti illustri. In un’atmosfera di abbandono, la principessa decide di attardarsi per visitare in solitudine il museo che una volta era la sua residenza: dopo aver attraversato i salotti dell’appartamento nobile, una stanza con decine di sedie impilate, la ritroviamo di fronte alla culla in cui è nata, mentre una voce registrata racconta la sua storia.

Tempietto del Bramante

Il Tempietto del Bramante

Sul Gianicolo, protetto da un cortile che costeggia la Chiesa di San Pietro in Montorio, si trova il Tempietto del Bramante, una piccola costruzione cinquecentesca a pianta circolare, circondata da un colonnato tuscanico sopraelevato a cui si arriva salendo pochi gradini. Il tempietto custodisce una statua di San Pietro, che si credeva fosse stato martirizzato qui. Una delle tante scene surreali del film è stata girata proprio in questo luogo insolito: nei sotterranei affrescati una bimba si nasconde dalla madre che la cerca preoccupata. È Jep a scovarla, durante una delle sue passeggiate in solitaria.

Salone delle Fontane dell'EUR

Toni Servillo, Salone delle Fontane - Roma EUR

L’atrio del Salone delle Fontane dell’Eur è, nella finzione scenica, il negozio di abbigliamento di lusso in cui Ramona sceglie l’abito adeguato per il funerale del figlio di Viola. All’interno di un edificio progettato per riprodurre in chiave razionalista elementi del classicismo greco l’atrio è una stanza di servizio, un ambiente freddo, circondato da pareti bianco-marmoree, in cui Jep, seduto su un divano formato da un blocco di marmo, espone la sua teoria su come bisogna comportarsi ad un funerale. La costruzione del palazzo, bloccata dalla seconda guerra mondiale, venne conclusa negli anni Cinquanta rispettando il progetto iniziale.

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(Monica Sardelli)

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