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‘Familia’ di Francesco Costabile è il candidato italiano agli Oscar internazionali

23-09-2025 Vania Amitrano Tempo di lettura: 2 minuti

Presentato nel 2024 alla 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, vincitore del Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile a Francesco Gheghi, del David di Donatello e del Nastro d’argento per il Miglior attore non protagonista a Francesco Di Leva e di un Nastro d'argento per il Miglior montaggio a Cristiano Travaglioli, Familia diretto da Francesco Costabile (Una femmina, 2022) è il candidato italiano agli Oscar per il Miglior film internazionale.

Familia, scritto da Costabile con Adriano Chiarelli e Vittorio Moroni, è tratto dal romanzo autobiografico “Non sarà sempre così” (2017) di Luigi Celeste, che nel 2008 si rese colpevole dell’omicidio del padre a seguito di anni di maltrattamenti da questi inferti soprattutto su sua madre. Il film, che vede protagonisti Francesco Di Leva, Francesco Gheghi e Barbara Ronchi, è un melodramma nero tratto da una storia vera che scava nel dramma di una famiglia afflitta dai maltrattamenti di un marito e padre dispotico e violento.

Sebbene girato tra i quartieri del Tufello, della Rustica e del Quartaccio di Roma, la storia non è ambientata, come si potrebbe immaginare, in una periferia degradata, come a lasciar intendere che questo genere di violenza può avvenire purtroppo in qualunque tipo di classe sociale, “il rischio era quello di stigmatizzare ed etichettare la violenza confinandola in un determinato contesto sociale, mentre sappiamo che purtroppo le violenze di genere sono trasversali e vengono dalla sola matrice patriarcale – spiega il regista Francesco Costabile - Non serviva confinare questa storia in un contesto di degrado”.

Sono un artista che vive il presente e cerco di esplorare le conflittualità sociali del nostro vissuto – Continua costabile - Ho fatto anche molti documentari e come regista sono molto legato ad un rapporto primario con la realtà che mi fornisce gli strumenti per falsificare e trasfigurare, per arrivare ad una verità profonda anche con i mezzi della finzione”.