Presentato alla Festa del cinema di Roma, nella sezione Concorso Progressive Cinema, Gli occhi degli altri, il nuovo film di Andrea De Sica con protagonisti Jasmine Trinca e Filippo Timi.
Nella bellezza selvaggia di un’isola posseduta da un ricchissimo marchese, l’arrivo di Elena segna l’inizio di una appassionata storia d’amore. Complicità e trasgressione, sesso e potere, in un film liberamente ispirato alla cronaca dell'Italia degli anni Sessanta, in cui il gioco erotico scivola nell’ossessione.
Il film è scritto da Gianni Romoli, Silvana Tamma e Andrea De Sica, da un soggetto di Romoli e De Sica. Nel cast anche Matteo Olivetti, Anna Ferzetti, e con la partecipazione di Vincenzo Crea.
Il film prende spunto da una storia realmente accaduta: il delitto Casati-Stampa. I marchesi Camillo e Anna Casati-Stampa sono una coppia dell’alta società degli anni Sessanta. Lui ricchissimo, lei bellissima. Vivono in una villa sull’isola di Zannone, nell’arcipelago delle Pontine, oggi abbandonata.
Nell’agosto del 1970 il marchese uccide con un fucile Anna nella casa di lei a Roma. Accanto al suo corpo, viene ritrovato anche quello del ragazzo poco più che ventenne con cui la donna aveva una relazione. Il marchese si toglie la vita immediatamente dopo.
I giornalisti, accorsi sul luogo del delitto, trafugano alcuni album fotografici facendo uscire allo scoperto la vita segreta dei marchesi: le immagini ritraggono la donna mentre intrattiene rapporti sessuali con sconosciuti, provenienti per lo più da classi sociali umili, pagati dal marito.
Il film che ha ispirato questa tragedia è metaforicamente diviso in quattro atti ambientati in altrettanti periodi differenti nell'arco di un decennio. Lo spettatore non vede cosa succede tra un periodo e l'altro, tuttavia ne percepisce le evoluzioni dei personaggi: la donna, prima consenziente, di stagione in stagione subisce una trasformazione; l'uomo al contrario non cambia il suo archetipo, restando immobile in un inverno continuo.
Sebbene strutturata come una tragedia classica e ambientata negli anni Sessanta, il film svela una trama contemporanea: i protagonisti sono due figure moderne e scandalose immerse in un contesto antico nel mezzo di una storia universale, uno dei tanti femminicidi di cui anche oggi le cronache riempiono quasi quotidianamente i giornali.
Filippo Timi definisce il marchese da lui interpretato un "personaggio shakespeariano eppure tragicamente reale". Solo questo può spiegare la sfrenatezza della sua vita, circondato da personaggi di contorno, sempre presenti quasi a fare rumore per riempire la sua solitudine. "È stato imbarazzante spogliarsi con gli occhi degli altri. Quest'uomo e questa donna hanno alzato al massimo l'asticella del plausibile perché si sentono quasi divini".
Jasmine Trinca spiega il lavoro di grande sinergia con la intimacy coordinator, per le scene di sesso: "è incredibile come lo sguardo di un autore uomo sia riuscito a mostrare il corpo femminile in un modo mai prevaricante. Non c'è stata mai improvvisazione, solo uno studio su come i corpi potessero essere funzionali ai fini del racconto".
"Quando scoprii questa storia decisi di andare da solo a Zannone. Sbarcato sulla banchina abbandonata, seguii un sentiero che si inerpicava su un monte bruciato dal sole.
Superando un cancelletto semi distrutto, entrai nella cucina che portava le tracce di un arredamento spartano ma di gran gusto. L’atmosfera era carica di una tensione indefinita che mi riportava alla mente i racconti sui padroni di casa: la marchesa che prende il sole nuda sulla terrazza; le relazioni fisiche con decine di uomini; le fotografie scattate come fotoromanzi; le battute di caccia e le cartucce sparse per ogni dove.
Ed è così che ho deciso dove dovesse svolgersi questo film: solo su quest’isola - il loro giardino segreto" racconta De Sica nelle note di regia, che continua: "Ci fu quindi immediatamente chiaro che dovevamo prendere una strada autonoma: raccontare una tragedia che si consuma sotto il sole accecante di un’isola, le stagioni di una relazione che si trasforma in un incubo, l’occasione per esplorare il confine tra amore e violenza".
Il film è stato girato tra Ponza e Monte Argentario tra ottobre e metà novembre 2024.
Le scene in motoscafo sono girate al largo delle coste di Ponza, Palmarola e Zannone. Le riprese tra Monte Argentario e Ansedonia - Orbetello sono invece durate quattro settimane grazie al sostegno dal Bando Cinema e Audiovisivo di Regione Toscana (anno 2023).
Sullo sfondo delle scene del matrimonio girate in super8, si intravedono i canali e le calli di Venezia.
Gli occhi degli altri è prodotto da Vivo film, Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution in collaborazione con Sky. Arriverà prossimamente nelle sale con Vision Distribution, che si occupa anche della distribuzione internazionale.