Condividi

Lombroso inedito e K-Pop. Al TFI i progetti sostenuti dal Piemonte Film Fund

21-11-2025 Carmen Diotaiuti Tempo di lettura: 6 minuti

TORINO - Larvae, Un’ora e mezza Hallyu - Onda Coreana. Al Torino Film Industry una sezione di pitching dedicata ad alcuni dei progetti sostenuti dal Piemonte Film Tv Development Fund, il fondo di Film Commission Torino Piemonte per le produzioni indipendenti con sede in Piemonte che dal 2019 supporta la scrittura e lo sviluppo di lungometraggi e serie tv. Il bando dal 2023, nell’ambito di un accordo biennale con Regione Piemonte, è interamente sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, in una più ampia strategia di promozione internazionale del fondo e dei suoi progetti a mercati, rassegne e festival.

 Questi i progetti presentati, tutti in fase di scrittura e alla ricerca di partner:

  • Larvae | regia: Alessandro Rota | prod. Enrico De Lotto - Making Movies & Events
  • Un’ora e mezza | regia: Lisa Bosi | prod. Giangiacomo De Stefano - Sonne Film
  • Hallyu - Onda Coreana | regia: Niccolò Falsetti | prod. Serena Alfieri - Volos Films

‘Larvae’: l’attrazione del Lombroso per lo spiritismo

Pende il via dall’omonimo film breve di circa 20 minuti ma prevede sviluppi di trama differenti, il progetto di lungometraggio Larvae di Alessandro Rota, storia che promette tinte gotiche e affronta la sfida tra scienza e sovrannaturale. Al centro della trama un tassello mancante nelle teorie dell'antropologo criminale Cesare Lombroso secondo il quale la forma del cranio poteva indicare le predisposizioni al crimine: teorie oggi ampiamente superate, ma che vanno collocate nel contesto storico del tempo. “Il tassello mancante che vogliamo raccontare riguarda la possibilità che ci siano altre cause della criminalità”, dice il regista, che tra le fonti di ispirazione cita una frase di Lombroso negli ultimi anni della sua vita, quando si avvicinò sorprendentemente allo spiritismo: “Se mai fu al mondo un individuo per educazione scientifica contraria allo spiritismo, quello fui io... Io che combattei i cosiddetti fatti spiritici, di cui alla teoria sono ancora fortemente contrario, ma i fatti esistono, e di quelli mi manco di essere schiavo.” Questa frase contiene la radice del progetto: Lombroso, dopo la perdita di un figlio nel 1894, cerca risposte dall’aldilà. “Mescoleremo elementi storici di personaggi reali, come Cesare Lombroso, con un contesto immaginifico che rende la storia originale e intrigante”.

Come già avvenuto per il corto, il lungometraggio sarà ambientato a Torino. “Questa storia è profondamente radicata nel Piemonte. Uno dei personaggi principali, Cesare Lombroso, ha svolto gran parte della sua attività proprio a Torino”, rimarca Alessandro Rota che riguardo al lavoro di scouting fatto per il film breve aggiunge: “Un’attenzione particolare è stata dedicata alle scenografie e alle location. Il Piemonte si è rivelato una risorsa straordinaria: residenze storiche, ville private, ambienti naturali come il Monviso hanno reso possibile una ricostruzione autentica”. Il lavoro però non si è limitato a ricostruire luoghi e costumi: “Tutti gli autori hanno messo insieme un tesoro di idee. È stato un grande lavoro di ricerca, ancora in corso, perché stiamo sempre tentando di approfondire e imparare di più”.

‘Un’ora e mezza’: l’odore cupo della notte

Il progetto di lungometraggio Un’ora e mezza di Lisa Bosi racconta la storia di un uomo destinato a un futuro mediocre che si trasforma nello spacciatore più famoso della città. La trama si sviluppa su due livelli di racconto: quello di Neve, il protagonista maschile, e quello di Luce, sua inconsapevole figlia, rimasta intrappolata in un passato che non conosce.

La narrazione intreccia il mondo criminale fatto di corruzione, traffici illeciti e tensioni crescenti, con un lato intimista che esplora il bisogno umano di radici, affetti e accettazione. “Il film vuole alternare un lato notturno, pericoloso e criminale, a un lato intimista e umano, dove il voice-over guida lo spettatore dentro le vite dei protagonisti”, spiega la regista. Il progetto è in fase di scrittura: una prima stesura è stata accolta con entusiasmo dai produttori, ma il team sta lavorando ancora con consulenti specializzati per raffinare trama e dettagli narrativi.

L’architettura giocherà un ruolo centrale: “Il film avrà una forte attenzione all’estetica, che per me è fondamentale quanto la struttura narrativa stessa”, sottolinea Lisa Bosi, che vanta nel suo passato una formazione da architetto e ci tiene anche per questo a sottolineare il suo ideale di "estetica potente" che intende costruire attorno alla storia.

‘Hallyu- Onda coreana’, musical K-Pop in versione serie

Un progetto di serie che unisce cultura occidentale e orientale, danza classica e K-Pop, che vuole raccontare il costo del successo attraverso le vicende della protagonista, una idol coreana che ha passato anni preparando audizioni per il K-Pop, senza esito positivo. A 30 anni si ritrova a lavorare come assistente costumista in una prestigiosa accademia di danza italiana, e, tra una vicissitudine e l’altra, si ritrova a guidare la prima K-Pop girl band occidentale.

La serie mescola ironia e tensione emotiva, e il K-Pop diventa fulcro di una narrazione che vuole essere multiculturale e multilingue, con un cast idealmente internazionale di musicisti, attori e influencer, e con performance originali e coreografie pensate anche per diventare fenomeni social.

Della serie sono già disponibili treatment, soggetto e script del pilot. Il progetto cerca al momento sia partner di produzione in Italia e all’estero, che contatti con compositori italiani ed europei per sviluppare l’identità musicale.