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Pioggia di Nastri d’argento sulla Sicilia del Traditore

01-07-2019

Dopo gli applausi a Cannes, Il Traditore, film che racconta la storia di Tommaso Buscetta, ha sbancato la 73° edizione dei Nastri d’argento. Sono stati sette infatti i riconoscimenti ottenuti dal lungometraggio di Marco Bellocchio: oltre ad essere riconosciuto come miglior film, sono state premiate le interpretazioni di Pierfrancesco Favino come miglior attore protagonistaLuigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane, migliori attori non protagonisti; Marco Bellocchio ha ottenuto i riconoscimenti per la migliore regia e la migliore sceneggiatura, assieme a Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco Piccolo e Francesco La Licata; gli altri due premi sono andati a Francesca Calvelli per il miglior montaggio e Nicola Piovani per la miglior colonna sonora.

Le vicende di Tommaso Buscetta raccontano anche un ventennio di storia della Sicilia, terra bellissima spesso funestata da fatti di cronaca nera di matrice mafiosa. È, infatti, l’inizio degli anni Ottanta quando, al Castello di Falconara a Butera (CL) – questa la location utilizzata per ambientarvi la villa di un boss – si sta svolgendo un summit di mafia. La pace suggellata tra i clan non convince Tommaso Buscetta che decide di emigrare in Brasile, a Rio de Janeiro. Segue una stagione di omicidi da parte dei Corleonesi che decidono di eliminare i propri rivali tra le strade di Palermo.

Dopo essere stato arrestato, torturato ed estradato in Italia, Buscetta decide di collaborare con Giovanni Falcone: tra colloqui, detenzione e scene in tribunale (siamo a Latina) si arriva a quello che passerà alla storia come il maxi-processo nell’Aula Bunker di Palermo. A proposito dell’aula bunker, il protagonista Favino non ha nascosto l’emozione per aver messo piede in quella “specie di anfiteatro greco” che “conserva ancora tutta la gravità dei fatti che lì si sono consumati” ovvero “Lì è diventata prova il fatto che la mafia esistesse”.

Raggiunta la famiglia a Miami, Buscetta deciderà di tornare in Italia in seguito alla strage di Capaci per alzare l’asticella delle sue rivelazioni e coinvolgere la politica. Nelle riprese sono state coinvolte anche Roma, Bracciano (RM), Colonia e Londra.