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Dopo l’inaugurazione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, le 10 finaliste per il 2025

27-01-2023

A pochi giorni dall'evento di inaugurazione di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023, il Ministero della Cultura ha diffuso i nomi delle 10 città candidate a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2025. Si tratta di Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). Le loro proposte saranno illustrate ad una giuria in videoconferenza dai rispettivi rappresentanti, mentre le audizioni pubbliche si svolgeranno a Roma il 20 e 21 marzo 2023 presso il Ministero della Cultura.

Il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è stato istituito nel 2015 e dura un anno. Nell’edizione d’esordio il titolo è stato detenuto da Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (tutte finaliste all’edizione 2019 della Capitale Europea della Cultura vinta da Matera). Hanno seguito le vittorie di Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma per il biennio 2020-2021 e Procida nel 2022.

L’anno in corso vedrà protagoniste Bergamo e Brescia insieme in un simbolico gemellaggio: la nomina delle due città è avvenuta il 16 luglio 2020 con il decreto "Rilancio", in via straordinaria e in deroga rispetto alle normali procedure. Le due città sono state loro malgrado protagoniste, nell’inverno 2020, della violenta e rapida diffusione della prima ondata della pandemia da Covid-19; la candidatura è nata proprio dal desiderio di fornire una risposta alla discontinuità che da quell’inverno in avanti ha profondamente segnato la convivenza globale.

Il prossimo anno, infine, il testimone passerà a Pesaro, risultata vincitrice con questa motivazione: “La città di Pesaro offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l'integrazione, l'innovazione, lo sviluppo socio-economico”.

(Mo.Sa.)