Sono iniziate a Crotone in Calabria le riprese de Il mestiere, opera prima di lungometraggio di Beppe Tufarulo con Luigi Lo Cascio nel ruolo di Sauro Cantafame, un uomo solitario e con un drammatico passato. Il suo mestiere è particolare: su commissione “aggiusta” i morti, sino a montare nei loro corpi pulsanti cuori meccanici. Con la sua Apecar attraversa un Sud violento, lunare, di frontiera, tra la realtà e l’inverosimile. Sarà l'incontro con Giocondo, un ragazzo murato in sé stesso ma con un misterioso dono, a riportarlo alla vita e ai sentimenti, tanto da affrontare il rischio di sfidare la deità criminale di Vito la Scimmia che, in quel territorio alla fine del mondo, tutto comanda e dispone.
Il film è una produzione Mad Entertainment, Dude Originals e Art of Panic, in collaborazione con Rai Cinema, in coproduzione con Umedia e con Rosebud Entertainment Pictures, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission, con il contributo di Lazio Cinema International, di Regione Marche - PR FESR 2021-2027, Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission e di Regione Campania e Film Commission Regione Campania, realizzato con il contributo del MIC - Direzione generale Cinema e audiovisivo.
Nel cast, accanto a Luigi Lo Cascio, Riccardo Maiello, Claudia Potenza, George Li, Massimiliano Rossi, Sasà Pelliccia, Carlo Acciardi, Mao Wen.
Il soggetto e la sceneggiatura, vincitori del Premio Solinas, sono di Massimo De Angelis, a cui già si devono altri film come Il bene mio e Mancino Naturale; direttore della fotografia è Johan Florez Rogriguez, la scenografia è di Ilaria Sadun e i costumi di Maya Gili.
Si gira in diverse location della Calabria: Calanchi di Cutro, Crotone, Pontile di Lamezia. Sono 28 le maestranze calabresi impiegate nel film, per le 4 settimane di riprese, in diversi reparti: assistente alla regia, segretaria di edizione, actor coach, video assist, fonico, microfonista, elettricista, assistente arredatrice, aiuto attrezzista set, parrucchiere, assistente parrucchiere, autista, ispettore di produzione.
Beppe Tufarulo al suo esordio nel lungometraggio di finzione, racconta così i paesaggi del film: ”I protagonisti di questo film, Sauro Cantafame e Giocondo Infelice, si muovono in un Sud lunare, di frontiera, sospeso tra realtà e inverosimile. La Calabria, con i suoi paesaggi aspri, solitari e talvolta 'fuori dal tempo', è diventata lo sfondo ideale e simbolico per raccontare questo viaggio di iniziazione e di redenzione. Quella che abbiamo scelto per questo film è una Calabria scarnificata, silenziosa o surreale che ha la capacità di evocare un altrove sospeso, fuori dal tempo e dallo spazio, finendo per acquisire toni quasi western. In questo contesto il paesaggio non è solo sfondo: con la sua bellezza arcaica diventa personaggio, diventa voce. Durante i sopralluoghi ci siamo avvicinati a questi luoghi con rispetto e curiosità ed è stata una continua scoperta che sta continuando anche durante le riprese”.