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Cannes Docs: 'Salvatierra' e i pescatori di squali a Spotlighted Projects

18-05-2025 Carmen Diotaiuti Tempo di lettura: 5 minuti

CANNES - Il documentario Salvatierra, diretto da Santiago Raphael Priego e Gabriele Licchelli, è stato selezionato tra gli undici progetti Spotlighted di Cannes Docs 2025, la sezione del Marché du Film del Festival di Cannes dedicata al cinema documentario in fase di sviluppo o post-produzione, che facilita incontri e collaborazioni che possono portare alla finalizzazione e distribuzione dei film. Attraverso questa sezione, potenziali co-produttori e partner finanziari/creativi sono invitati a scoprire e a entrare in contatto con progetti di documentari creativi internazionali di alta qualità e di varia provenienza. Questi progetti provengono da collaborazioni diverse: alcuni hanno ricevuto un premio Cannes Docs su diversi mercati o eventi negli ultimi mesi, altri sono stati curati e suggeriti da una serie di organizzazioni partner chiave in tutto il mondo.

Unico italiano tra gli undici progetti selezionati, Salvatierra è una coproduzione Italia-Messico, attualmente in fase di post-produzione - prodotta da Alice Drago (Epica Film, Italia), Paulina Valencia ( MFC Madrefoca Cine, Messico), Sebastián Castillo (Lacabra Lagarto, Messico), Andrea Settembrini ( Broga Doite, Italia) -  presenatata il 17 maggio all'interno del nuovo format di Cannes Docs “Speedy Pitches!”.

Il sostegno della Film Commission Torino Piemonte

La Film Commission Torino Piemonte (FCTP) ha sostenuto Salvatierra attraverso il Piemonte Doc Film Fund, un fondo regionale dedicato allo sviluppo e alla produzione di documentari. Questo supporto ha permesso al progetto di avanzare nella sua fase di sviluppo e di partecipare a importanti eventi internazionali. Oltre a Spotlighted Projects di Cannes,  il progetto ha partecipato al Co-Production Forum di When East Meets West, dove ha ottenuto il Badge per il Producers Network del Marché du Film, un riconoscimento che facilita l’accesso a ulteriori opportunità di coproduzione e distribuzione internazionale.

Il fragile equilibrio tra uomo e natura, tra futuro e identità

Ambientato nella comunità di pescatori di Todos Santos, in Messico, Salvatierra esplora la vita della famiglia omonima, che vive in simbiosi con il mare e i suoi ritmi, ma anche con la violenza, il vizio e il dolore intergenerazionale. Lo squalo è il principale predatore dell'oceano. Ma essere un predatore non esclude l'essere una preda, e questo vale sia per gli animali che per gli esseri umani. I pescatori di Todos Santos, paesino di seimila anime, ogni giorno si ritrovano  sulla spiaggia di Punta Lobos per avventurarsi in mare alla ricerca degli squali. È una tradizione tramandata di padre in figlio praticata da un gruppo affiatato e legato da un forte senso di fratellanza. Una collettività fatta di riti e tradizioni, che rifiuta il turismo come nuova fonte di guadagno, malgrado le difficoltà dettate dalla concorrenza, che però è anche colpita dal consumo di droga e dalla violenza nonostante il forte spirito di solidarietà che li lega. Il documentario si concentra su Ángel, un giovane che cerca pace e un percorso di vita diverso lontano dal mare. Cresciuto senza la possibilità di studiare e costretto a lavorare fin da bambino per mantenere la madre, sfoga la sua rabbia nell'alcol e nel crack. La dipendenza lo porta a essere violento con la moglie ei figli. Angel cerca di disintossicarsi e rimettere insieme i pezzi della propria vita, ma lo spettro della solitudine e il richiamo viscerale della spiaggia e del passato sono fantasmi indelebili.

Una collaborazione internazionale nata a Torino

Santiago Raphael Priego e Gabriele Licchelli si sono conosciuti alla Scuola Holden di Torino, Italia, dove nel 2017 hanno realizzato il loro primo lungometraggio, Arca Hotel, selezionato al Festival dei Popoli. Nel 2019, Licchelli ha co-diretto il cortometraggio Anche gli uomini hanno fame, selezionato all’IDFA e in numerosi altri festival internazionali. Salvatierra rappresenta la continuazione della loro collaborazione artistica, che unisce prospettive italiane e messicane in una narrazione identitaria universale.

"Questo progetto nasce da una domanda: in che modo le trasformazioni economiche globali impattano sulle piccole comunità, sul tessuto sociale, sulle persone? È dal desiderio di esplorare queste dinamiche sociali e umane che siamo partiti per la nostra ricerca, che ci ha portato a conoscere la comunità dei pescatori di squali di Todos Santos e a entrare in contatto con le loro storie e le loro vite. Il nostro obiettivo è quello di raccontare, attraverso una storia “piccola”, circoscritta e locale, un insieme di temi di respiro molto più ampio, legati in primo luogo al Messico e alle sue questioni socio-politiche odierne, e poi anche universali, perché "umane”.

Nelle contraddizioni che abitano la comunità dei pescatori, le loro relazioni e le loro vite emergono una serie di questioni che possono interessare trasversalmente numerose comunità in America Latina come in Europa. "Todos Santos" è per noi un film fatto di persone che vivono quotidianamente profonde contraddizioni, costrette a dover scegliere tra il proprio futuro o la propria identità.