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'Il rapimento di Arabella', Benedetta Porcaroli: cerco di non tradire la me bambina

02-12-2025 Carmen Diotaiuti Tempo di lettura: 5 minuti

Nei cinema dal 4 dicembre Il rapimento di Arabella, opera seconda di Carolina Cavalli (Amanda) che è valsa il premio per la miglior interpretazione femminile nel concorso Orizzonti dell'ultima Mostra del Cinema di Venezia a Benedetta Porcaroli. Riguardo al suo personaggio - una ventottenne convinta che la vita non sia andata nel modo giusto rispetto alle sue possibilità da bambina – l’attrice commenta: “Ognuno cerca di sfuggire all'idea di crescere. Nell’interpretare il personaggio penso che questa cosa la avessi più a livello inconscio, perché anche io cerco di non tradire la me bambina. Con il lavoro che faccio è importante non ucciderla, ma ricordarmi sempre le promesse che le ho fatto".

Un road movie immaginario, un racconto di formazione a tratti grottesco, sicuramente sfidante da interpretare: "Piano piano sto cercando di crescere, allontanarmi dalle cose che mi rassicurano, le zone dove andrei in automatico – aggiunge Porcaroli - . Mi piace l'idea di lavorare con registi che tirino fuori cose di me che nemmeno sapevo di avere, mi facciano fare quella fatica che serve. Cerco di allontanarmi un po' da me stessa".

Il set tra Veneto e Emilia-Romagna

Prodotto da Elsinore Film e The Apartment, società del gruppo Fremantle, con PiperFilm, che pure lo distribuisce nei cinema in Italia e all’estero, il film è stato girato in varie località di Veneto e Emilia-Romagna, e ha ricevuto il sostegno delle due film commission regionali, oltre che quello del MiC. A dare il loro patrocinio numerosi dei comuni coinvolti dalle riprese, tra cui in Emilia-Romagna Codigoro, Comacchio, Misano Adriatico, Rimini e Ravenna, e in Veneto Abano Terme, Bagnoli Di Sopra, Cittadella, Torri Di Quartesolo, Rosolina, Vigonovo, Vigonovo, Villorba. 

“Girato in numerose location del Veneto – da Padova a Cittadella, da Abano Terme a Roana, da Torri di Quartesolo a Breganze, fino a Rosolina e Villorba – il film diventa anche un viaggio visivo ed emotivo attraverso la varietà e la ricchezza del territorio veneto", aveva commentato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in occasione della presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia. “Il cinema è una straordinaria forma di promozione culturale e turistica. Ogni scena girata nel Veneto è una finestra che si apre al mondo, un invito a conoscere le nostre città, i nostri borghi, le nostre montagne, le nostre campagne. Questo risultato è frutto di una strategia di lungo periodo che vede la Regione del Veneto e la Veneto Film Commission lavorare fianco a fianco con i produttori per fare del nostro territorio un set naturale sempre più ambito e riconosciuto a livello internazionale”.

La ricerca di senso tra speranza e innocenza

Il rapimento di Arabella racconta la storia di Holly (Benedetta Porcaroli), che pensa che la sua vita non sia andata nel modo giusto, e, convinta di aver trovato se stessa da piccola, si ritrova a rapire una bambina, Arabella (la giovane Lucrezia Guglielmino). La bambina in realtà sta scappando dal proprio padre (il volto americano di E.R., CSI e Six Feet Under Chris Pine), e per questo nasconde la sua identità, assecondando Holly e il suo desiderio di tornare indietro e redimere il proprio passato per diventare qualcuno di speciale.

"Avevo sempre immaginato una ragazza che non ama chi era diventata da adulta, e neanche il fatto di esserlo diventata, così comincia a cercare soluzioni a questa cosa inevitabile e nel film ne trova una un po' strana - commenta la regista e sceneggiatrice Carolina Cavalli. Al centro del film l'amicizia e il legame profondo che si crea tra due persone altrimenti sole: “Holly cerca di fare pace con il passato, placare l’ansia per il futuro e superare aspettative che sente di aver deluso. In un mondo che sembra sempre più assurdo, Holly cerca un senso. Arabella, invece, ha solo sette anni e cerca una macchina per scappare di casa. Tra le due nasce un legame forse comico, ma anche sincero e dolce. Holly porta con sé la sua speranza, Arabella la sua innocenza e le bugie dei bambini. Per me è un viaggio che comincia verso una meta improbabile, ma lungo la strada si trova forse una piccola parte di significato e di amore."

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