Il 26 novembre, il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha adottato la “Convenzione sulla coproduzione di opere audiovisive sotto forma di serie” il primo trattato internazionale dedicato alla coproduzione indipendente di opere destinate alla tv e alle piattaforme di streaming.
Il documento ha lo scopo di rafforzare la cooperazione culturale e le produzioni indipendenti in un settore in cui l’offerta mondiale vede il dominio delle serie su piattaforma e, allo stesso tempo intende preservare dal rischio che venga meno il pluralismo (a causa del sempre più comune utilizzo degli algoritmi nei suggerimenti delle opere), e dai pericoli legati all’abuso di posizioni dominanti e della proprietà intellettuale.
La Convenzione introduce alcune regole di coproduzione, finora ad appannaggio delle sole opere cinematografiche, e le adatta alla realtà delle opere in formato seriale. Nello sforzo di incoraggiare la collaborazione tranfrontaliera tra produttori indipendenti, vengono chiarite le procedure amministrative e gli obblighi, ne viene rinforzato il ruolo e si stabilisce un'equa spartizione dei diritti di proprietà e dei ricavi.
Allo stesso tempo, l'atto auspica una maggiore offerta, il multilinguismo, la diffusione di culture e tradizioni e una circolazione più ampia presso l'utenza europea. Le serie vengono considerate come beni pubblici e i fornitori di servizi media pubblici e privati sono indicati come essenziali per la loro creazione e diffusione.
Il prossimo step sarà la firma degli stati membri del Consiglio d’Europa a inizio 2026 e l'entrata in vigore a seguito di ratifica di tre paesi.