Il film, tratto dal romanzo autobiografico Sognavo l'Africa di Kuki Gallmann, è ambientato per la prima parte in Veneto. La protagonita vive con il figlio a Venezia, ma le riprese hanno coinvolto diverse località della regione. A cominciare da Asolo, piccolo paese tra le colline della Marca Trevigiana in provincia di Treviso, di cui si può riconoscere la Scuola Materna De Amicis in Piazzetta Pio X. A Possagno (TV) si trova invece la Gypsotheca e Museo Antonio Canova, che conserva i modelli originali in gesso delle opere di Antonio Canova e in cui è stata girata la scena della conversazione tra Kuki e la madre.
Altri luoghi presenti nel film sono Castelfranco Veneto e Vicenza, le cui Piazza dei Signori e Piazzetta Palladio hanno fatto da sfondo alle scene serali di festa in apertura del film.
Il film, tratto dal romanzo autobiografico Sognavo l'Africa di Kuki Gallmann, è ambientato per la prima parte in Veneto. La protagonita vive con il figlio a Venezia, ma le riprese hanno coinvolto diverse località della regione. A cominciare da Asolo, piccolo paese tra le colline della Marca Trevigiana in provincia di Treviso, di cui si può riconoscere la Scuola Materna De Amicis in Piazzetta Pio X. A Possagno (TV) si trova invece la Gypsotheca e Museo Antonio Canova, che conserva i modelli originali in gesso delle opere di Antonio Canova e in cui è stata girata la scena della conversazione tra Kuki e la madre.
Altri luoghi presenti nel film sono Castelfranco Veneto e Vicenza, le cui Piazza dei Signori e Piazzetta Palladio hanno fatto da sfondo alle scene serali di festa in apertura del film.
Columbia Pictures, Jaffilms
Kuki, divorziata, vive a Venezia con il figlio Emanuele di 7 anni fin quando non si innamora di Paolo Gallmann. I due si sposano e decidono di trasferirsi in Africa.