Come la notte, dell’artista di origini filippine Liryc Dela Cruz, racconta la storia di tre fratelli filippini, tutti lavoratori domestici in Italia, che si ritrovano nella villa ereditata dalla sorella maggiore Lilia. Sarà l'occasione per riempire la distanza che negli anni si è creata tra loro.
Le riprese si sono svolte in una villa in provincia di Trento, il Palazzo Malfatti, un edificio storico nel centro di Vigolo Vattaro che, sotto il nome di Spazio '500, è divenuto recentemente anche luogo di ospitalità, residenza e alta formazione per le arti, lo spettacolo e la cultura.
Le immagini dell'edificio storico, costruito su di una preesistenza medioevale ma di chiara impostazione cinquecentesca, sono piene protagoniste delle riprese, rendendo la Villa una presenza imponete e silenziosa, un non-luogo che collega l'intero film la cui atmosfera sospesa e statica riflette lo stato di tensione dei personaggi. Lunghe inquadrature si soffermano con cura su composizioni degli spazi spesso simmetriche, indugiano su dettagli di ambienti voltati a crociera e a botte, la cui architettura d’ispirazione europea è palesemente in contrasto con le radici filippine dei protagonisti, facendosi ulteriore espressione simbolica della loro condizione di prigionia in un territorio straniero.
Come la notte, dell’artista di origini filippine Liryc Dela Cruz, racconta la storia di tre fratelli filippini, tutti lavoratori domestici in Italia, che si ritrovano nella villa ereditata dalla sorella maggiore Lilia. Sarà l'occasione per riempire la distanza che negli anni si è creata tra loro.
Le riprese si sono svolte in una villa in provincia di Trento, il Palazzo Malfatti, un edificio storico nel centro di Vigolo Vattaro che, sotto il nome di Spazio '500, è divenuto recentemente anche luogo di ospitalità, residenza e alta formazione per le arti, lo spettacolo e la cultura.
Le immagini dell'edificio storico, costruito su di una preesistenza medioevale ma di chiara impostazione cinquecentesca, sono piene protagoniste delle riprese, rendendo la Villa una presenza imponete e silenziosa, un non-luogo che collega l'intero film la cui atmosfera sospesa e statica riflette lo stato di tensione dei personaggi. Lunghe inquadrature si soffermano con cura su composizioni degli spazi spesso simmetriche, indugiano su dettagli di ambienti voltati a crociera e a botte, la cui architettura d’ispirazione europea è palesemente in contrasto con le radici filippine dei protagonisti, facendosi ulteriore espressione simbolica della loro condizione di prigionia in un territorio straniero.
Pelircula, Il Mio Filippino Collective, Ozono, Reckless Natarjan Pictures
Dopo anni di separazione, tre fratelli filippini, tutti lavoratori domestici in Italia, si riuniscono nella villa ereditata dalla sorella maggiore Lilia. Con il calare della notte, la tanto attesa riunione riporta a galla vecchi ricordi e rancori mai espressi. L'aria è densa del peso di ciò che è rimasto inespresso nel tempo, mentre i fratelli affrontano la delicata distanza che si è creata tra di loro. Nel silenzio della villa, lottano con un dolore indescrivibile, mentre la loro storia condivisa si svela a frammenti, rivelando tracce silenziose ma profonde di assenza, nostalgia e legami spezzati.