Viaggiare è come raccontare una storia: capita a tutti, giorno dopo giorno. Spesso, tuttavia, siamo talmente concentrati sulla destinazione che dimentichiamo di guardare fuori dal finestrino. Nel frattempo, il mondo scorre via veloce in un collage indistinto di colori e luoghi.
Stampa itinerarioGli sviluppatori di Santa Ragione partono da questo concetto e con Wheels of Aurelia ci fanno riscoprire l’esperienza del viaggio trascinandoci proprio sulla Via Aurelia, l’antica strada consolare che collega Roma alla Francia.
Come protagoniste scelgono Lella e Olga, due giovani donne che si lasciano la città eterna alle spalle e partono sulla via romana attraversando non solo i luoghi ma anche il panorama sociale dell’Italia degli anni Settanta. Nel corso del viaggio, le delicate tematiche del titolo verranno approfondite attraverso l’incontro con alcuni personaggi, che scambieranno volentieri la loro storia con un passaggio. Quella che segue potrebbe essere la storia di uno di quegli autostoppisti, l’itinerario di un percorso alla scoperta dell’Italia.
Partenza da Roma, perenne monumento alla storia del nostro Paese. La città si anima sin dal mattino e l’ombra del Colosseo lascia il posto a folle di turisti in attesa di fare una foto con i centurioni. I Fori imperiali si ergono fieri, illuminati dai primi raggi del sole, inconsapevoli di essere solo rovine del tempo passato. Un via vai di persone fa sembrare la Basilica di San Pietro un immenso polmone marmoreo che respira al centro della città. Una donna mi sta chiamando dalla Fontana di Trevi ma è già tempo di andare: Lella e Olga sono qui. Qualche convenevole per rompere il ghiaccio e poi via, sulla strada dei romani, a bordo di una biga di ferro con cavalli che bevono benzina.
Roma scompare dal lunotto posteriore mentre davanti a noi cresce la sagoma di un antico castello. La dimora rinascimentale degli Orsini-Odescalchi troneggia nel centro di Bracciano gettando un’ombra sulla valle sottostante fino a sfiorare il lago. Leggende e segreti avvolgono il castello, ma Lella ha fretta di arrivare e Olga non vuole restare ferma.
Il lago scompare dai finestrini di destra e da sinistra appare luccicando il Mar Tirreno. La sirena di una nave ci avverte che il porto di Civitavecchia è già in funzione mentre le imbarcazioni navigano oltre la diga dell’Antemurale scomparendo all’orizzonte. Lella osserva l’acqua pensierosa e intanto Olga si protegge il ventre dalla brezza marina. A distanza di un mare c’è la Sardegna e, raggiunto il promontorio di Piazza Bovio a Piombino, sembrerà quasi di poterla toccare. Il Tirreno però svanisce al di là del vetro mentre ci inoltriamo nell’entroterra.
Siena ci aspetta. Piazza del Campo brulica di attività e il Palazzo Pubblico innalza verso il cielo la Torre del Mangia, quasi a indicare che ormai è giunta la sera. Ci lasciamo la città alle spalle, veloci come stessimo correndo il Palio. Viareggio ci aspetta sul traguardo con carri e festoni colorati. Il viaggio del giocatore, in Wheels of Aurelia, si conclude qui. Per ogni città visitata, tante altre attendono di essere scoperte. Strade lasciate indietro come discorsi rimasti a metà. Si può sempre ripartire e, giunti al bivio, imboccare l'altra via.