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Rapporto APA: Nel 2024 l'industria audiovisiva vale 16,3 miliardi di euro. +9% sul 2023

07-10-2025 Monica Sardelli Tempo di lettura: 7 minuti

Nella cornice del MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, è stato presentato il 7° Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale.

Industria audiovisiva vale 16,3 miliardi di euro

L’industria audiovisiva italiana raggiunge nel 2024 16,3 miliardi di euro, totalizzando un +9% rispetto al 2023, consolidando una crescita media annua del +4,6% dal 2018, più del doppio rispetto al PIL nazionale. La televisione lineare, protagonista grazie al boom degli investimenti pubblicitari, e il video online, in continua espansione a doppia cifra, guidano questo slancio, confermando il ruolo centrale del comparto nel panorama digitale.

Televisione lineare vale il 52% del totale

Con una quota del 52% sul totale del settore, la televisione lineare si conferma anche nel 2024 il primo mezzo audiovisivo; considerando l’area integrata degli audiovisivi di rete (offerte tv e online video) la tv pesa per circa il 61% del totale, confermando il ruolo centrale degli operatori tradizionali anche nella transizione digitale.

Dal modello “demand-driven” al modello “product-driven”

Il mercato sta entrando in una nuova fase: dopo anni di espansione sostenuta dalla domanda e dagli incentivi fiscali, si osserva un passaggio da un modello demand-driven” a un modello product-driven”, con maggiore selezione dei progetti e attenzione alla circolazione internazionale delle opere. In questo contesto il sistema degli aiuti pubblici – e in particolare il tax credit – rimane una leva essenziale per sostenere la crescita della domanda, la ricerca della qualità e la produzione indipendente; il rapporto sottolinea però la necessità di requisiti per il sistema degli aiuti basati su rigore, rapidità, semplicità ed efficacia nelle erogazioni.

Oltre 124.000 professionisti coinvolti

La filiera coinvolge oltre 124.000 professionisti, con 4.747 donne imprenditrici e una significativa presenza di under 35, pur mantenendo un settore a prevalenza maschile e concentrato nel Lazio. 

Il panel

La presentazione del report ad opera della presidente di APA Chiara Sbarigia è stata seguita da un dibattito moderato dal direttore del C.E.R.T.A. - Università Cattolica Massimo Scaglioni alla presenza dei rappresentanti dei principali esponenti della tv lineare e non lineare: Maria Pia Ammirati (Direttore, Rai Fiction), Eleonora Andreatta (Vice Presidente per i contenuti italiani, Netflix), Daniele Cesarano (Direttore Fiction, Mediaset), Nils Hartmann (Executive Vice President, Sky Studios Italia) e Viktoria Wasilewski (Country Manager, Prime Video Italy). Il panel si è incentrato su come i commissioner hanno diversificato la propria offerta alla ricerca della qualità.

Ammirati: nel servizio pubblico qualità di pari passo con la quantità

Il servizio pubblico deve garantire prodotti eccellenti dal punto di vista formale e contenutistico, ma la qualità deve andare d'accordo con la quantità. Il servizio pubblico produce moltissimo ed ogni titolo deve avere una sua vita e la capacità di esprimere la qualità e autorevolezza che ci si aspetta. "I numeri presentati mostrano che può esistere un connubio tra qualità e quantità, in tal modo si garantisce la capacità di parlare a pubblici sempre diversi. Il nostro è un lavoro in fieri: cerchiamo di stare al passo con i tempi e di interecettare quello che arriva dopo. L'ingresso delle  piattaforme in mercato polarizzato, ha incentivato la spinta ad intercettare i pubblici e a parlare ad un mercato internazionale". Ha commentato  Maria Pia Ammirati per Rai Fiction.

Cesarano: Mediaset si concentra sul suo target storico

La televisione generalista è schiacciata dagli OTT sulla ricerca dell'innovazione e sul linguaggio. Mediaset è concentrata sul suo target storico: "Il pubblico di Canale 5 è molto identitario, quindi la priorità è capire cosa produrre per quel pubblico. Potremmo produrre di più, ma la vera difficoltà è trovare il prodotto adatto, al punto che si preferisce lavorare sui remake. Un remake risponde alla necessità di trovare il prodotto che abbia il DNA della fiction Mediaset, ovvero il massimalismo (energia massimalista delle emozioni)" risponde Daniele Cesarano di Mediaset.

Andreatta: titoli italiani nella top ten globale di Netflix

A 10 anni di presenza in Italia, Netflix continua ad investire sul prodotto scripted, perché fa parte del proprio DNA, nella convinzione che una bella storia possa arrivare da ogni parte del mondo. Lo dimostra il fatto che alcuni titoli che provengono dall’Italia sono entrati nella top ten globale (La legge di Lidia Poët, Serie: Il Gattopardo). "La qualità passa per la scelta di produrre storie che abbiano un forte radicamento nel nostro paese e che in secondo luogo possano essere apprezzate all'estero – ha ribadito Eleonora Andreatta per Netflix. – Il Gattopardo, ad esempio, è una storia radicata nel nostro patrimonio culturale, ha la forza di un classico che ha saputo parlare al pubblico contemporaneo, passando anche per la cura di costumi e scenografie. Anche Il treno dei bambini (Cristina Comencini, 2024) è una storia italiana che parla al resto del mondo: in questo caso la qualità è stata visiva ed emotiva ed è stata proprio la capacità di emozionare a rendere universale questa storia"

Hartmann: per Sky output italiano di grandissimo livello

Da Romanzo Criminale (tra le serie storiche di successo targate Sky), è cambiata molto la modalità di produrre fiction. "La qualità di produttori e talenti italiani non è in discussione, realizziamo output di grandissimo livello e qualità in relazione ai costi. Ma sono cambiati anche i metodi di misurazione del successo di una serie" ha dichiarato Nils Hartmann di Sky, che ha toccato anche i temi dell'over production e dell'introduzione dell'intelligenza artificiale nel processo produttivo, innovazione che, a suo avviso, non necessariamente alza l'asticella della qualità dei prodotti.

Wasilewski: arrivare al pubblico locale con prodotti di respiro internazionale

La qualità si misura ottimizzando e cercando di produrre opere che abbiamo un pubblico vasto a livello locale e allo stesso tempo ambizione internazionale. Viktoria Wasilewski di Prime Video Italia cita un prodotto che sarà rilasciato nel 2026, Non è un paese per single, tratto dal romanzo di Felicia Kingsley: "è stato girato in Toscana e si spera piaccia al pubblico locale e che allo stesso tempo abbia un percorso internazionale. Per la serie Hotel Costiera abbiamo avuto lo stesso intento, ma questo prodotto, girato in inglese, nasce già con un'ambizione internazionale. La nostra ricetta è quella di ascoltare il nostro pubblico, ricercare innovazione e permettere di far viaggiare i nostri prodotti al di fuori dell’Italia".

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