TORINO - Il cinema di genere italiano non è solo intrattenimento, è laboratorio creativo, patrimonio culturale e strumento di sviluppo economico. A ribadirlo è Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, intervenuto a chiusura del panel di Torino Film Industry “Fantastico cinema italiano!”, dedicato al cinema di genere made in Italy e al futuro del cinema italiano. Durante l’incontro Mollicone ha ricordato come alcuni generi siano stati storicamente marginalizzati nella storia del cinema e discriminati da un’interpretazione autoriale. “Guardando qualche decennio indietro, vediamo come polizieschi, horror, spaghetti western e altri generi venivano considerati sub-generi, mentre nel frattempo si affermava il cinema autoriale. Eppure, quegli stessi film hanno saputo ispirare grandi registi internazionali, introdurre elementi innovativi, lasciare un segno duraturo nella storia del cinema mondiale, e hanno pure dimostrato in passato di avere la capacità di riempire le sale”.
Secondo il Presidente della Commissione Cultura, il cinema di genere, inoltre, non solo attrae il pubblico, ma sostiene anche una rete produttiva e occupazionale fondamentale: costumisti, truccatori, scenografi e specialisti degli effetti trovano nei film di genere un campo di lavoro insostituibile, oggi parzialmente soppiantato dagli effetti digitali.
“Oggi è fondamentale riscoprire questo orgoglio creativo e sostenere la rinascita del cinema di genere italiano, a partire dalla sceneggiatura e dalla creatività, senza vergognarsi di proporre film di genere. Alcuni registi italiani, come ad esempio Zampaglione, si sono spostati all’estero per realizzare film horror di successo, perché in Italia il genere esiste ancora in modo sporadico e senza creare tendenza".
Mollicone sottolinea come riportare il genere al centro della produzione italiana significhi pure recuperare strutture narrative formative e valoriali: “Vuol dire recuperare la visione dell’eroe buono, il famoso viaggio dell’eroe scomparso nella narrazione mainstream. Significa recuperare un approccio formativo e valoriale, riprendendo ad esempio i riferimenti delle favole di Calvino, che insegnano ai bambini a conoscere il male attraverso figure cpme draghi, lupi o mostri.” Il genere, dunque, diventa strumento educativo e culturale, capace di trasmettere ai giovani valori universali attraverso storie avvincenti.
Per Mollicone, la rinascita del cinema di genere italiano passa soprattutto dalla valorizzazione della creatività e dell’immaginazione: “In questa fase storica va sostenuta la fantasia, l’immaginazione e la creatività, e come tutte le sensibilità umane, più riesci a sostenerle, più nascono sceneggiature, più nascono proposte produttive. Oggi autori, produttori e organizzatori di festival hanno un forte bisogno di un cinema che sappia ancora immaginare, creare e sognare.”
Mollicone evidenzia come la rinascita del genere non possa prescindere da un supporto istituzionale concreto. Solo un sostegno mirato alle idee, unito alla valorizzazione delle maestranze e all’investimento nei giovani autori, può far tornare il cinema di genere un motore produttivo e culturale per l’Italia.“Le istituzioni devono intervenire per sostenere realmente il settore. Recentemente, il Parlamento ha dato indirizzi al Governo per una riforma del sistema di finanziamento del cinema, perché il problema non è solo italiano: servono strumenti adeguati per dare supporto economico senza vincoli insostenibili per i produttori.”