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Lina Wertmüller: viaggio tra i luoghi più iconici dei suoi film

09-12-2021

Ci ha lasciati questa notte, all’età di 93 anni, la regista Lina Wertmüller. Fu la prima donna ad essere candidata all’Oscar per la regia: era il 1976 e il film in questione era Pasqualino Settebellezze, con uno straordinario Giancarlo Giannini.

L’ambito riconoscimento alla carriera da parte dell’Academy Award è arrivato a parecchi anni di distanza, nel 2020. Significativa la motivazione del premio: “per il suo provocatorio scardinare con coraggio le regole politiche e sociali attraverso la sua arma preferita: la cinepresa”. Come non ricordare, a tal proposito, Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (1974) e Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972), tra le sue opere più celebri, che hanno suggellato la coppia Giannini-Melato?

Sin dall’esordio nel 1963 con I basilischi, la regista ha spesso scelto di dare voce agli ultimi e di rappresentare la realtà in tutti i suoi difetti, raccontando allo stesso tempo i luoghi in cui sono immerse le sue storie. A partire dal paese di origine, Palazzo San Gervasio, nel potentino, per poi passare tra gli altri nella vicina Puglia “benedetta da tutto”, e poi la Sicilia e la Sardegna, Torino, Roma e Napoli. Luoghi che hanno regalato al grande schermo scorci e storie indimenticabili, scelti perché popolari, veraci, in cui ancora oggi, a ben guardare, ci parrà di vedere Sofia Loren, Giancarlo Giannini, Marcello Mastroianni, Mariangela Melato e tutti gli altri interpreti che, con la loro intensità, hanno reso immortali i loro personaggi. E il volto di Lina, deciso, ironico, incorniciato dagli immancabili occhiali bianchi, dietro la macchina da presa.

Leggi l’itinerario sui luoghi dei film di Lina Wertmüller.

(Monica Sardelli)