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Capri Award a 'I fratelli De Filippo', girato a Napoli in piena pandemia

30-12-2021

Premio Capri Award “Produttore Italiano dell’Anno” del 26mo Capri, Hollywood – International Film Festival ad Agostino Saccà,  fondatore e amministratore unico di Pepito Produzioni, e premio “Filmmaker dell’anno” a Sergio Rubini per I fratelli De Filippo diretto e sceneggiato da Sergio Rubini, presentato alla Festa del Cinema di Roma, nelle sale con un'uscita evento di tre giorni e poi in onda su Rai1, in prima serata, il 30 dicembre. Il racconto  dell’inconsueta storia dei De Filippo, due fratelli e una sorella che, grazie ad un immenso talento, si smarcano dalla soffocante ombra degli Scarpetta trovando la propria strada e rinnovando per sempre la storia del teatro a livello internazionale. 

Un film girato in piena pandemia, durante il 2020, ambientato in una Napoli vera e magnificamente ricostruita grazie alle maestranze che hanno ricostruito i seducenti, ma anche duri, Anni ’20, l’Art Déco e il racconto della grande rivoluzione culturale del ‘900 italiano che passa anche per i testi scritti per il teatro da Eduardo De Filippo.

Il film è una porduzione Pepito Produzioni, Nuovo Teatro, RS Productions e RAI Cinema, ed è prodotto da Maria Grazia Saccà e Agostino Saccà che sottolineano: “Il film ha richiesto un grande sforzo produttivo, ma il dubbio se farlo e non farlo non c’è mai stato. Abbiamo sposato appieno la visione di Sergio Rubini del raccontare la storia di tre giovani come fossero una rock band”.

“Il lavoro che abbiamo fatto sul set di questa imponente produzione è stato incredibile, viste le condizioni in cui ci trovavamo - continuano i produttori - Alla fine il risultato è magistrale, I fratelli De Filippo – come direbbe un grande del nostro cinema Mario Monicelli – è un filmone. Niente è stato lasciato al caso. Ci sono le musiche di Piovani, i grandi costumi di Millenotti e non c’è una comparsa. Tutti i figuranti, anche quelli meno evidenti sono attori professionisti. Abbiamo sentito la necessità di risarcire categorie come le maestranze o gli attori che tanto hanno sofferto durante il lockdown e ci siamo riusciti, il film è bello, forte e ha ottenuto il riconoscimento che meritava dal pubblico e dalla critica”.
 
“Con l’energia di Agostino e Maria Grazia di Pepito - rimarca Sergio Rubini - siamo riusciti a girare in piena pandemia. Lo abbiamo fatto in un clima di guerra e nonostante questo, Agostino è venuto a Napoli a parlare alla troupe dando coraggio e forza a tutti noi. È stato un momento molto emozionante e importante. Questa storia mi gira in testa da quando avevo 20 anni. Un amore che parte fin da quando ero ragazzo: la storia di un cameriere che faceva tanta strada per arrivare fino alla casa degli Scarpetta. Possiamo modificare la nostra storia con il talento e la meritocrazia, c’è un futuro possibile per tutti, se si ha tenacia e abnegazione anche per chi viene dalle retrovie”.

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 (Car.Di)
 

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