Quella narrata da Laura Samani è una favola oscura e cruda, che trae ispirazione da una leggenda scoperta dalla stessa regista presso il suo luogo natale, la Carnia. Secondo un’antica tradizione, presso il Santuario della Madonna di Trava, a Lauco in Friuli Venezia Giulia, era possibile risvegliare i bambini nati morti per quell’attimo che bastava per battezzarli e non destinarli al limbo. La protagonista, Agata (Celeste Cescutti), è appunto una donna che vive in un paese del nord-est italiano agli inizi del Novecento. Non si rassegna all’idea di non poter salvare l’anima del suo bambino, dato alla luce morto.
Il suo viaggio spirituale e di ricerca inizia in Veneto, sulla spiaggia della Brussa, frazione del comune di Caorle (VE), dove la ragazza viene a sapere da una donna dell’esistenza di un santuario presso l’immaginaria Val Dolais, dove è possibile far compiere il miracolo che lei cerca. Le riprese, come il cammino della protagonista, proseguono presso Bibione e poi lungo il canale del torrente Cormôr, fino a raggiungere il Friuli Venezia Giulia, in particolare la riserva naturale del Bosco Baredi, anche denominata Selva d'Arvonchi, presso Muzzana del Turgnano (UD). Nel complesso della seicentesca Villa Mangilli Schubert a Marsure di sotto (UD), Agata è rapita per essere venduta come balia da latte.
La parte restante del viaggio avviene sulle Prealpi, tra il greto del Tagliamento ad Amaro e gli stavoli in pietra di Orias in Val Pesarina, e nel Tarvisiano, in particolare presso il lago del Predil e il lago superiore di Fusine.
Quella narrata da Laura Samani è una favola oscura e cruda, che trae ispirazione da una leggenda scoperta dalla stessa regista presso il suo luogo natale, la Carnia. Secondo un’antica tradizione, presso il Santuario della Madonna di Trava, a Lauco in Friuli Venezia Giulia, era possibile risvegliare i bambini nati morti per quell’attimo che bastava per battezzarli e non destinarli al limbo. La protagonista, Agata (Celeste Cescutti), è appunto una donna che vive in un paese del nord-est italiano agli inizi del Novecento. Non si rassegna all’idea di non poter salvare l’anima del suo bambino, dato alla luce morto.
Il suo viaggio spirituale e di ricerca inizia in Veneto, sulla spiaggia della Brussa, frazione del comune di Caorle (VE), dove la ragazza viene a sapere da una donna dell’esistenza di un santuario presso l’immaginaria Val Dolais, dove è possibile far compiere il miracolo che lei cerca. Le riprese, come il cammino della protagonista, proseguono presso Bibione e poi lungo il canale del torrente Cormôr, fino a raggiungere il Friuli Venezia Giulia, in particolare la riserva naturale del Bosco Baredi, anche denominata Selva d'Arvonchi, presso Muzzana del Turgnano (UD). Nel complesso della seicentesca Villa Mangilli Schubert a Marsure di sotto (UD), Agata è rapita per essere venduta come balia da latte.
La parte restante del viaggio avviene sulle Prealpi, tra il greto del Tagliamento ad Amaro e gli stavoli in pietra di Orias in Val Pesarina, e nel Tarvisiano, in particolare presso il lago del Predil e il lago superiore di Fusine.
David di Donatello 2022: Miglior esordio alla regia a Laura Samani
La giovane Agata intraprende un viaggio per portare il corpicino della figlia, nata morta, in un luogo in montagna, dove si dice che i bambini possono essere riportati in vita il tempo necessario per battezzarli.