La collina tufacea di 20 ettari nei pressi delle grotte di Castro è circondata da un complesso sistema di necropoli, che risalgono alla prima metà del VII ed il III secolo a.C, individuabili nelle località del viterbese di Vigna la Piazza, Le Sane, Torano, Vallemuglie, Campolungo, Maccarino, Centocamere, Caviciana, Cepposecco, Pianezze, Montearso e Pian dell’Aia.
In particolare, la Necropoli Etrusca di Pianezze si estende lungo un costone tufaceo del fosso fiume Largo, nel quale sono state scoperte numerose tombe ipogee a camera. In quest’area, verso l’inizio del VII secolo a.C., gli Etruschi scavarono delle tombe “a cassone”, foderate e coperte da lastre di tufo, destinate a contenere un solo defunto; verso la fine del secolo realizzarono anche tombe più elaborate, a camera e monumentali, destinate ad uno o più nuclei familiari, costituite da un grande corridoio d’accesso e da vari ambienti sotterranei, talvolta arricchiti da decorazioni architettoniche, ad imitazione delle abitazioni civili. A Pianezze si contano 24 tombe monumentali la cui planimetria prevede un lungo corridoio esterno, detto dromos, attraverso il quale si accede all’atrio, attraverso il quale si può entrare nelle camere secondarie di deposizione. Una delle tombe più importanti del complesso è la tomba Rossa che presenta elementi architettonici interni scolpiti e dipinti e, sulla parete di fondo, una colonna di ordine tuscanico e una mensola entrambe verniciate di rosso come per riprodurre gli elementi di un’abitazione.
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