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Il Leopardi di Rubini: poeta dell’infinito, senza gobba. Set nelle Marche e a Mantova

21-05-2024

CANNES – Un Leopardi moderno, vivace e vitale, “senza gobba”, capace di sorridere delle cose. Questo il ritratto che ha fatto del grande poeta e pensatore di Recanati Sergio Rubini per la miniserie in costume su Giacomo Leopardi, di cui sono state mostrate a Cannes le prime, esclusive, immagini durante l’appuntamento all’Italian Pavilion del panel "Marche. Infinite storie, infiniti luoghi".

Un ritratto inedito del geniale letterato, interpretato da Leonardo Maltese (Rapito, Il Signore delle Formiche), che andrà in onda in autunno in due puntate su Rai1, con il titolo Leopardi. Il poeta dell'infinito, dopo la presentazione Fuori Concorso a Venezia 81: “Un vecchio progetto coltivato per ben 25 anni, e che finalmente ha visto la luce in un film importante, anche dal punto di vista del budget”, ha detto Rubini, che a proposito del film rivela: “Ho voluto mostrare un Leopardi senza gobba, raccontare la morfologia del suo pensiero piuttosto che del suo fisico. Un Leopardi inedito, di cui viene mostrata la modernità, la capacità di sorridere, la vitalità. Ho tolto la polvere scolastica dal suo personaggio, che è molto più complesso di quello che siamo abituati a conoscere”.

Marche ma non solo. Dove è stato girato Leopardi. Il poeta dell'infinito di Rubini

Ambientato e girato nella natia Recanati e nelle Marche, dove il film ha usufruito anche del supporto del bando regionale per il sostegno alla produzione, annunciato lo scorso anno proprio a Cannes: “Sono entusiasta di aver girato nelle Marche: ho trovato piazze affascinanti, borghi intatti, teatri tra i più belli. C’ero già stato da attore con Piccioni per Il grande blek, ci sono tornato da regista. Ogni volta che sullo schermo compaiono le Marche c’è un'immagine icastica che ti cattura, e la capacità del cinema di diffondere queste immagini è fondamentale: io sono pugliese e so quanto la mia regione sia cambiata grazia al cinema, che serve a divulgare non solo il territorio in sè, ma la cultura di quel territorio”, ha detto il regista a proposito dell’esperienza sul territorio marchigiano, che negli ultimi anni si sta aprendo fortemente al settore cinema per il rilancio del territorio.

Tra le location qui scelte da Rubini oltre che Recanati, le riprese si sono svolte anche a Potenza Picena, Montecassiano, Colle Troia, Offagna, Osimo, Macerata.

Ma il set non si è limitato alle Marche, arrivando a toccare anche Piemonte, Puglia, Campania, e con una cospicua parte di girato a Mantova, in modo da permettere al film di usufruire del supporto di diverse film commission e Regioni: “Del resto, Leopardi è stato abbastanza nomade nella sua breve vita", ha commentato Rubini rivelando di non essere sempre andato a girare nei luoghi esatti dove era stato il poeta, ma di aver piuttosto prediletto location adattabili e vantaggiose dal punto di vista della produzione, modellandole poi sul set.

Piccioni: le Marche protagonista inaspettato dell’Ombra del giorno

Tra i testimonial indiscussi del territorio Giuseppe Piccioni, marchigiano di origine e che qui ha realizzato il suo primo film Il grande blek, oltre che il recente L’ombra del giorno. “Ogni volta che mostro il film, in qualsiasi parte del mondo, dopo due o tre domande si arriva sempre al punto in cui qualcuno mi chiede dove sia ambientato. Un fatto che trovo molto interessante, dal momento che non pensavo di fare un film con i luoghi al centro, che nella mia mente erano, anzi, piuttosto uno scenario discreto. Evidentemente, però, le Marche sono un personaggio interessante di per sè sé, appassionante, che quando l’opera è ben riuscita si sposa con gli altri personaggi sullo schermo diventando esso stesso protagonista.

Le Marche hanno un’architettura più nascosta di altre conosciute parti d’Italia, ma non per questo meno affascinante. Proprio come un attore che a volte sul set regala cose inaspettate e meravigliose al suo regista, così fa questo territorio”.

Marche, bandi in arrivo per produzione e sale

Oltre che occasione per raccontare i progetti che hanno preso e prenderanno vita sul territorio marchigiano grazie al primo bando Cinema 2023 per la produzione (18 progetti finanziati, 108  le domande di finanziamento ricevute), l’appuntamento di Cannes è stato il momento di annuncio e presentazione anche dei due bandi del 2024 che verranno pubblicati a giugno: una call per le produzioni audiovisive di 3 milioni di euro e una call per gli investimenti in favore di ammodernamento, efficientamento energetico e interventi antisismici delle sale cinematografiche che prevede un bando da 2,4 milioni di euro. Un’ulteriore iniezione su un territorio che, con le sue mille declinazioni, può raccontare infinite storie, come solo il cinema è capace di fare.

 

(Carmen Diotaiuti)

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