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'Unicorni', a Roma la location perfetta per un film sull'identità di genere nell'età infantile

17-07-2025 Vania Amitrano Tempo di lettura: 4 minuti

Dal 18 luglio è al cinema con Vision Distribution Unicorni, il nuovo film di Michela Andreozzi con Valentina Lodovini ed Edoardo Pesce, che affronta il delicato tema dell’identità di genere nella famiglia durante il periodo dell’infanzia dei figli. Unicorni posa soprattutto lo sguardo sui genitori che, anche quando di mentalità aperta, si trovano pervasi dalla paura e dalla difficoltà di dover affrontare personalmente e intimamente un bisogno dei propri figli con cui si erano mai davvero confrontati prima.

Unicorni è la storia di Lucio (Edoardo Pesce) ed Elena (Valentina Lodovini), una coppia dalle idee progressiste che cresce con amore un bambino di nove anni, Blu (Daniele Scardini), a cui piace molto vestirsi da femmina. Lucio ed Elena non hanno difficoltà ad accettare questa particolare passione del figlio ma per proteggerlo hanno scelto di limitarla al solo ambito domestico. Il problema insorge però quando Blu un giorno torna a casa triste e deluso perché non potrà interpretare il personaggio della Sirenetta, il suo più amato delle favole, alla recita di scuola. Lucio ed Elena, divisi tra il desiderio di assecondarlo e quello di proteggerlo, sentono per la prima volta di dover riconsiderare la loro apertura mentale e si mettono in discussione. Elena, più disponibile, spinge Lucio, invece inizialmente più rigido, ad intraprendere un percorso di consapevolezza e accettazione, in cui saranno accompagnati da un gruppo eterogeneo di coppie di “Genitori Unicorni”, guidato da una psicologa esperta nel campo (Michela Andreozzi).

La storia di Unicorni è ambientata nei luoghi ordinari comuni a tutte le famiglie: la casa, la scuola, il parco. “Ho girato a Roma, nel quartiere Monteverde, perché volevo raccontare un ambiente che conosco e che ho tanto frequentato”, dice la regista, sceneggiatrice e interprete Michela Andreozzi.

C’è però un luogo particolare in Unicorni in cui si sviluppano le scene più toccanti del film e si manifestano con maggiore potenza tutte le emozioni, la paura, l’amore, la rabbia, la speranza, di una storia molto delicata, è il luogo in cui avvengono gli incontri del gruppo “Genitori Unicorni”, che Andreozzi ha voluto scegliere con particolare cura. Il luogo è stato individuato in un casale nella zona di La Storta di Roma.

Volevo girare in un luogo circondato dalla natura - spiega la regista - Pensavo che questo potesse creare un ambiente più confortevole anche per i ragazzi che avrebbero partecipato. Abbiamo quindi cercato una location fuori Roma, nella zona de La Storta, dove ci sono diversi casali, e abbiamo trovato questo molto particolare, che tra l’altro si trova accanto a un’abitazione privata. La struttura è utilizzata come sala per ricevimenti o da ballo e probabilmente in passato era un ex lavatoio: ha proprio quella forma, e ci sono persino i sanpietrini dentro, all’ingresso della casa. La location l’ha trovata il mio scenografo, Mauro Vanzati, un professionista straordinario. Una volta individuata, l’abbiamo semplicemente arredata. La mia unica richiesta era che l’ambiente non risultasse freddo o troppo formale: la psicologa che lavora lì conduce un gruppo privato, quindi non poteva sembrare un centro pubblico, e doveva essere accogliente. Volevo un luogo dove, eventualmente, si potessero anche accogliere dei bambini, con un arredamento accessibile e non troppo distante dalla realtà. Questa location si è rivelata perfetta e ci siamo stati diversi giorni per le riprese”.

Unicorni è prodotto da Arturo Paglia e Isabella Cocuzza per Paco Cinematografica. Una coproduzione Paco Cinematografica, Vision Distribution e Neo Art Producciones, con il sostegno della Regione Lazio - Lazio Cinema International Avviso Pubblico (PR FESR LAZIO 2021-2027) progetto cofinanziato dall’Unione Europea.

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