Le esistenze dei personaggi ne Il comandante e la cicogna, commedia del 2011 di Silvio Soldini, si intrecciano tra le vie e piazze di Torino, principalmente tra piazza Castello, dove si trova la libreria in cui Amanzio (Giuseppe Battiston) va a leggere senza comprare, corso Vercelli, dove abitano sia Amanzio che la sua affittuaria Diana (Alba Rohrwacher), i portici di piazza Vittorio Veneto e piazza Maria Teresa, in cui invece è situato l’immobile oggetto della truffa dell’avvocato Malaffano (Luca Zingaretti).
La statua di Garibaldi pensante (con la voce di Pierfrancesco Favino) si troverebbe, nella finzione scenica, in piazza Statuto. Nella realtà non esiste, Giuseppe Garibaldi a cavallo del suo destriero, che guarda i passanti che attraversano la piazza mentre lamenta il degrado e la volgarità in cui è caduta la sua Italia, è ricostruito, come le altre statue, in cartapesta. Le statue parlano anche in piazza Bodoni.
Coinvolti nelle riprese anche i comuni di Grugliasco, Nichelino, San Mauro Torinese e Venaria.
La sparizione del figlio minore Elia (Luca Dirodi), porta Leo (Valerio Mastandrea) in Svizzera, ma le scene sono girate in Val d’Ayas, in località Soussun tra le montagne della Valle d’Aosta.
Le esistenze dei personaggi ne Il comandante e la cicogna, commedia del 2011 di Silvio Soldini, si intrecciano tra le vie e piazze di Torino, principalmente tra piazza Castello, dove si trova la libreria in cui Amanzio (Giuseppe Battiston) va a leggere senza comprare, corso Vercelli, dove abitano sia Amanzio che la sua affittuaria Diana (Alba Rohrwacher), i portici di piazza Vittorio Veneto e piazza Maria Teresa, in cui invece è situato l’immobile oggetto della truffa dell’avvocato Malaffano (Luca Zingaretti).
La statua di Garibaldi pensante (con la voce di Pierfrancesco Favino) si troverebbe, nella finzione scenica, in piazza Statuto. Nella realtà non esiste, Giuseppe Garibaldi a cavallo del suo destriero, che guarda i passanti che attraversano la piazza mentre lamenta il degrado e la volgarità in cui è caduta la sua Italia, è ricostruito, come le altre statue, in cartapesta. Le statue parlano anche in piazza Bodoni.
Coinvolti nelle riprese anche i comuni di Grugliasco, Nichelino, San Mauro Torinese e Venaria.
La sparizione del figlio minore Elia (Luca Dirodi), porta Leo (Valerio Mastandrea) in Svizzera, ma le scene sono girate in Val d’Ayas, in località Soussun tra le montagne della Valle d’Aosta.
Sparse nelle piazze e nei giardini, le statue osservano ogni mattina la città che si risveglia. Se ci si avvicina abbastanza, arrampicandosi fino a loro, si può sentirle pensare o addirittura parlare. Giuseppe Garibaldi ad esempio, seduto sul suo destriero al centro di una grande piazza, non si dà pace alla vista della sua Italia, sempre più degradata e volgare, mentre in mezzo al traffico e alla gente sotto di lui, passano Leo, un idraulico con due figli da crescere, e Diana, una giovane artista piena di idee e senza una lira. Si incontreranno nello studio dell’avvocato Malaffano, potente e truffaldino, dove lei per pochi soldi affresca una parete della sala d’aspetto e lui è venuto in cerca di aiuto per la figlia, che senza saperlo è diventata protagonista di un filmato erotico su internet. Diana e Leo, da perfetti estranei, diventeranno una coppia di innamorati.