Vaste praterie e brughiere, alternate a sporadici alberi e vallette boscate. Sono le alte pianure biellesi, vercellesi e novaresi ad ospitare questi ambienti in forma di vasti altopiani con quote variabili da 150m a 340m. Le Baragge offrono scorci spettacolari tra l’estate e l’autunno: al diffuso colore dorato dell’erba si alternano macchie rosa, tipiche del brugo, e talora marroni (felci aquiline).
L’escursione alla Baraggia biellese più nota, quella del Baraggione di Candelo-Cossato, offre l’occasione per una visita al famoso Ricetto di Candelo, piccolo nucleo fortificato di edifici di epoca tardo medievale. Numerosi gli elementi di interesse negli immediati dintorni: il centro storico di Masserano, il castello (XI-XV secolo) e il monastero cluniacense (XIII secolo) di Castelletto Cervo, il castello di Rovasenda, la Chiesa di Sant’Eusebio dei Pecurilli (romanica) a Roasio, il Santuario della Madonna di Rado (romanico) a Gattinara, il centro di Romagnano Sesia.
Questi particolari altopiani sono ciò che rimane di antiche e vaste pianure costituite da depositi fluvioglaciali e fluviali accumulatisi (da 750.000 a 135.000 anni fa – Pleistocene medio), a seguito dell’erosione delle zone montuose e collinari effettuata ad opera di torrenti e ghiacciai. Questa situazione è evidente presso il Baraggione di Candelo e Cossato e la Baraggia del Piano Rosa, in quanto costituenti i depositi più antichi e quindi più “alti” (40-50m e talora 80 m di dislivello rispetto all’attuale pianura).
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