Il Parco Aymerich è un’oasi di 22 ettari appartenuta sino al 1990 a una famiglia di marchesi. Don Ignazio Aymerich Ripoll, appassionato di botanica, vi importò piante rare a partire da metà XIX secolo.
È composto da un boschetto di lecci, querce, olivi e carrubi, intervallati da cavità naturali, ruscelli, cascatelle e laghetti. Vi si ritrovano una straordinaria varietà di orchidee e, tra i viali alberati, curiose forme vegetali e piante esotiche, come i maestosi cedri del Libano e dell’Himalaya, o specie più ‘vicine’, ma non comuni, come pino di Corsica, faggio pendulo, magnolia grandiflora e taxus baccata.
L’acqua è l’elemento vitalizzante e caratterizzante del parco: abbondante tutto l’anno, crea rivoli che sgorgano a valle generando la ‘cascata maggiore’, una delle tante attrazioni del parco.
Nel parco sono presenti le rovine di un castello medievale del XIII secolo, la cui torre maestra di origine spagnola fu trasformata in carcere intorno al XVIII secolo, e alcune grotte che furono usate come riparo dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
Laconi (OR) è il borgo che ha dato i natali a Sant’Ignazio. Vi si ritrova la sua modesta casa natale e il museo a lui dedicato. Nel centro storico l’ottocentesco Palazzo Aymerich, ultima dimora dei marchesi, è oggi sede del Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna, che espone la più ampia collezione di menhir della Sardegna e reperti rinvenuti nelle necropoli prenuragiche megalitiche del Sarcidano.
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