Napoli con il suo famoso Rione Sanità rinasce e si racconta attraverso il coraggio e la forza di chi non smette di credere nella possibilità di cambiare nella nuova serie Rai Noi del Rione Sanità, diretta da Luca Miniero (Napoli milionaria!, 2023; Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso 2, 2024; La preside, 2025), scritta da Salvatore Basile, Angelo Petrella, Benedetta Gargano e interpretata da Carmine Recano nel ruolo di Don Giuseppe Santoro, protagonista ispirato alla figura reale di Don Anton io Loffredo.
La fiction, prodotta da Mad Entertainment e Rai Fiction, racconta una storia di speranza, coraggio e rigenerazione sociale, ispirata all’esperienza reale di Don Antonio Loffredo, il sacerdote che ha restituito dignità e speranza a un quartiere per anni segnato da degrado e criminalità.
Il protagonista, Don Giuseppe Santoro, è un sacerdote dal carattere deciso e dallo spirito visionario. Dopo un incidente durante un progetto di reinserimento sociale nel carcere di Poggioreale, viene trasferito dalla Curia nel Rione Sanità, un quartiere difficile dove la criminalità organizzata e la dispersione scolastica sembrano aver spento ogni possibilità di riscatto. Accolto inizialmente con diffidenza, Don Giuseppe sceglie di non arrendersi: si oppone tanto alle rigide direttive della Curia quanto al potere del boss locale, Mariano, cercando di dare soprattutto ai ragazzi del quartiere nuove prospettive anche attraverso il potere salvifico dell’arte e della cultura.
Il Rione Sanità non è solo lo sfondo di questa storia, ma ne è il vero protagonista. Per Luca Miniero, che da napoletano ha vissuto in prima persona l’evoluzione del quartiere, le riprese sono state un'esperienza importante: "Quando ero piccolo quel quartiere era una zona off limits e tornarci per le riprese è stato molto emozionante. Perché grazie all’azione di Don Antonio Loffredo è cresciuto. Non potevamo disporre delle Catacombe originali, abbiamo dovuto appoggiarci a una ricostruzione, ma da un punto di vista estetico l’immagine è la stessa".
Oggi, spiega il regista, il Rione Sanità non è più quel luogo dominato dalla camorra che ricordava da ragazzo: "Rispetto a quando ero piccolo, non c’è più quella delinquenza sistematizzata dalla camorra nel passato. Anche grazie al turismo il Rione Sanità oggi è un quartiere più normale, senza le problematiche degli anni ’80, quando c’è stata la prima guerra di camorra. Per un napoletano tornare alla Sanità e vederla così cambiata è un segno di speranza enorme".
Girare nel quartiere, tuttavia, non è stato semplice: "La Sanità è enorme e molto confusionaria e girare nel quartiere non è facilissimo, ma nelle zone limitrofe alla chiesa dove giravamo abbiamo trovato una grande accoglienza".
Noi del Rione Sanità è una “favola reale”, come la definisce lo stesso Miniero, che mostra una Napoli diversa, luminosa, capace di rinascere grazie all’impegno di una comunità e alla visione di un uomo di fede. La serie restituisce così il volto di una città che non dimentica le proprie ferite, ma le trasforma in energia, speranza e possibilità di futuro.