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Sandokan, la serie: la CGI che dà vita a tigri, navi e scenari oceanici

03-12-2025 Carmen Diotaiuti Tempo di lettura: 5 minuti

Animali selvaggi, viaggi in mare aperto, giungla imponente. Nella serie Sandokan, in onda su RaiUno in otto puntate, un intero mondo esotico ha preso vita, ma grazie a un sapiente mix tra virtual production, mixed reality e vfx, l'ha fatto senza costringere la produzione a viaggiare realmente in location remote. Un lavoro di ricostruzione meticolosa affidato a EDI Effetti Digitali Italiani, azienda che ha collaborato al progetto sin dalle fasi creative, in modo da costruire una strategia visiva coerente e integrata con la regia. “Abbiamo analizzato scena per scena, episodio per episodio, per definire soluzioni sostenibili, credibili e in linea con la visione del regista - racconta Stefano Leoni, Supervisor di EDI -. Un metodo che ha garantito continuità estetica, razionalizzazione dei costi e un livello qualitativo internazionale".

Vascelli e mare: tra set fisici e effetti digitali

Mixed reality su un maestoso ledwall di 300 metri quadri per la virtual production all’interno di un Teatro, in un ambiente in cui attori, oggetti reali, effetti digitali e ambienti virtuali hanno convissuto in maniera naturale durante le riprese. È questo il dietro le quinte di molte delle scene di navigazione, ricostruite negli studi di Formello di Lux Vide, all’interno del Teatro 7. Al centro del ledwall, un ovale immersivo a 360°, è stata ricostruita la nave di Sandokan — il Praho dei pirati — seguita da altre due imbarcazioni fondamentali per la serie, tra cui quella di Brooke. Sul LED sono stati proiettati elementi CG a 360°, riprese cinematografiche classiche e contributi live.

Per simulare la resa fotorealistica dell’acqua è stato sviluppato un ambiente full-CG a 360° in risoluzione 16K, basato su riprese reali dei cieli effettuate in Calabria e in Thailandia. L’oceano digitale è stato riprodotto in loop continuo durante le riprese. Un lavoro di quattro mesi di preparazione per generare le sequenze marine ha dato vita a 60 combinazioni di mare e cielo, velocemente richiamabili sul Led, che hanno permesso di passare da mare calmo a mosso, da tramonto a notte, da cielo sereno a nuvoloso.

Oltre alle imbarcazioni costruite in Teatro, alcune inquadrature panoramiche delle navi sono state ottenute combinando modelli in miniatura scannerizzati a riprese reali.

Tigri, cobra e giungla selvaggia. Location reali e estensioni digitali

Tra gli elementi più complessi del progetto di effetti digitali le creature create in CGI. In primis, una delle protagoniste del racconto, la tigre, realizzata partendo da scansioni di un animale reale. La tigre ha avuto un tempo di gestazione altissimo, siamo partiti da una tigre vera scelta dal regista e su di lei abbiamo basato movimenti e aspetto. C’è stata una vera e propria VFX Unit dedicata a lei per una giornata intera. L’asset è stato lavorato per più di 4 mesi e in parallelo il reparto di animazione si interfacciava quasi quotidianamente con il regista per raggiungere la sua visione", ha raccontato Vincenzo Di Natale (EDI).

Una bella sfida pure il cobra, protagonista di uno scontro centrale nella serie: Per il cobra abbiamo lavorato per fare anche un prop del cobra indossabile sul set da una controfigura per dare a Yaman un contatto visivo tangibile e dare concretezza alle reazioni. Il risultato è un Cobra fotorealistico squama per squama e una corrispondenza reale tra sguardo dell’attore e cobra digitale”.

Oltra alle riprese in Calabria, Toscana e nel Lazio, molte le location ricreate da zero, come la Singapore ottocentesca, costruita digitalmente a partire da set parziali nel backlot. La giungla, sviluppata in CG con luce e vegetazione tropicale. E le miniere, ispirate alla fotografia di Sebastião Salgado, con folle completamente digitali. Anche location reali sono state ampliate tramite VFX, come il porto di Labuan girato in Calabria.

 

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