La storia d’amore tra Francesca Morvillo e Giovanni Falcone raccontata da Simona Izzo e Ricky Tognazzi nel film Francesca e Giovanni è tratta dal libro è tratta dal libro del giornalista Felice Cavallaro, Francesca: storia di un amore in tempo di guerra.
Il film prende il via nel 1979, in una Palermo sconvolta dagli attentati di mafia. Francesca (Ester Pantano) è sposata con Giuseppe (Claudio Crisafulli) ed è sostituto procuratore al tribunale dei minori di Palermo. Tra i casi che la impegnano maggiormente, un presunto parricidio, di cui è accusato Dino (Leon Muraca), il cui arresto avviene al porto.
L’incontro con Giovanni Falcone (Primo Reggiani) avviene durante un pranzo, inscenato ad un tavolo all’aperto che affaccia sul suggestivo panorama della caletta di Sant’Elia, nel comune di Santa Flavia, a pochi chilometri dal capoluogo siciliano. Nel film Sant’Elia e Porticello sono il lungomare e la borgata di Mondello.
Tante le location palermitane usate per le riprese: tra queste il quartiere Kalsa e la Basilica della Magione nel cui chiostro Giovanni ha una conversazione con Alfredo (Giovanni Arezzo), fratello di Francesca. Per l’abitazione dei due magistrati, che vissero nella realtà in via Notarbartolo, si è scelto un palazzo in via principe di Belmonte. Le scene presso l’aeroporto di Palermo sono state girate all’aeroporto di Boccadifalco.
Una breve parte delle riprese si è svolta anche a Roma, quando viene raccontato il periodo in cui Falcone accetta un incarico nella capitale: presso il portico di Ottavia la coppia può passeggiare e conversare liberamente.
Il tratto dell'autostrada A29, dove il 23 maggio 1992 avvenne la strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, è stato ricostruito sulla A19, nella carreggiata in direzione Catania, all'altezza di Termini Imerese.
La storia d’amore tra Francesca Morvillo e Giovanni Falcone raccontata da Simona Izzo e Ricky Tognazzi nel film Francesca e Giovanni è tratta dal libro è tratta dal libro del giornalista Felice Cavallaro, Francesca: storia di un amore in tempo di guerra.
Il film prende il via nel 1979, in una Palermo sconvolta dagli attentati di mafia. Francesca (Ester Pantano) è sposata con Giuseppe (Claudio Crisafulli) ed è sostituto procuratore al tribunale dei minori di Palermo. Tra i casi che la impegnano maggiormente, un presunto parricidio, di cui è accusato Dino (Leon Muraca), il cui arresto avviene al porto.
L’incontro con Giovanni Falcone (Primo Reggiani) avviene durante un pranzo, inscenato ad un tavolo all’aperto che affaccia sul suggestivo panorama della caletta di Sant’Elia, nel comune di Santa Flavia, a pochi chilometri dal capoluogo siciliano. Nel film Sant’Elia e Porticello sono il lungomare e la borgata di Mondello.
Tante le location palermitane usate per le riprese: tra queste il quartiere Kalsa e la Basilica della Magione nel cui chiostro Giovanni ha una conversazione con Alfredo (Giovanni Arezzo), fratello di Francesca. Per l’abitazione dei due magistrati, che vissero nella realtà in via Notarbartolo, si è scelto un palazzo in via principe di Belmonte. Le scene presso l’aeroporto di Palermo sono state girate all’aeroporto di Boccadifalco.
Una breve parte delle riprese si è svolta anche a Roma, quando viene raccontato il periodo in cui Falcone accetta un incarico nella capitale: presso il portico di Ottavia la coppia può passeggiare e conversare liberamente.
Il tratto dell'autostrada A29, dove il 23 maggio 1992 avvenne la strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, è stato ricostruito sulla A19, nella carreggiata in direzione Catania, all'altezza di Termini Imerese.
Adler Entertainment, Orange Media, Oscar Generale Productions
Sicilia, 1979. Palermo è sconvolta dagli attentati di mafia. Francesca Morvillo viene chiamata dal tribunale dei minori per seguire un caso di parricidio. Dino, un quindicenne cresciuto nei luoghi dove alberga la più efferata delinquenza, uccide il padre davanti agli occhi della madre. Nonostante l’omertà di una madre che in nome dell’onore è disposta a sacrificare suo figlio, Francesca rimane fedele ai suoi valori lottando contro un sistema giudiziario retrogrado, che vorrebbe solo punire i minori invece di educarli e offrire loro un futuro diverso da quello dei propri padri. Quando la sua carriera professionale sembra attraversare un momento di crisi, Francesca incontra Giovanni Falcone. I due magistrati condividono fin da subito, non solo una forte chimica, che li attrae inevitabilmente come due calamite, ma anche un sistema valoriale molto forte. Un rapporto d’amore e di totale condivisione che li vedrà uniti fino agli ultimi istanti delle loro vite.