Nell'anno Mille il borgo di Carbognano era proprietà dell'Abbazia di Farfa mentre, nel Medioevo, subì l'avvicendarsi di diversi feudatari, tutti col medesimo intento di svincolarsi dalla sudditanza allo Stato Pontificio. I più temibili furono senz'altro i Di Vico e gli Anguillara che, sempre in lotta tra loro e con la Chiesa, si contesero il potere fino a quando Pio II, nel 1462, non affidò il castello al conte Cristoforo di Carbognano e quindi a Pietro Paolo Nardini. Con Alessandro VI il feudo passò a Giulia Farnese, moglie di Orsino Orsini, amante del pontefice. Sotto la guida di Giulia il paese beneficiò di molte migliorie urbanistiche ed architettoniche: si deve a lei la costruzione della Chiesa di Santa Maria e del Palazzo Baronale. Carbognano rimase nel ducato di Castro fino al 1649, quando fu incamerato dalla Chiesa. Tra le basiliche di interesse storico e artistico si ricordano la Chiesa di San Filippo Neri, edificio risalente al 1636; la Chiesa di San Pietro, costruzione edificata a partire dal 1780 sui resti di un edificio preesistente, e la Chiesa della Madonna della Valle (interna al cimitero) interessante per gli affreschi cinquecenteschi di Antonio del Massaro da Viterbo, detto il Pastura.
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