Nata come Hipponion e divenuta rilevante città della Magna Grecia, in epoca romana fu chiamata Vibo Valentia o Vibonia, mentre sotto i Normanni divenne semplicemente Valentia. Da fine ‘500 fu Monteleone fino al 1863 e da quel momento fino al 1928 fu Monteleone di Calabria, anno in cui acquisì il nome attuale.
Posta sul versante occidentale della penisola calabrese, conserva parte delle mura greche ed è dominata dal castello normanno-svevo situato sull’Acropoli dell’antica Hipponion.
In città o nelle vicinanze, diversi siti archeologici permettono di ammirare la necropoli greca, a Scrimbia; i templi greci di Persefone (dorico), Parco delle Rimembranze, e di Kore-Persefone-Demetra (ionico), a Cofino; le terme e le domus romane, a Sant’Aloe.
Tra le chiese di segnalano il duomo di S. Maria Maggiore e S. Leoluca, seicentesco ma di antica fondazione bizantina; la gotica chiesa del Rosario, francescana, che sorge su un teatro romano e la rinascimentale S. Michele, il cui progetto è attribuito a Baldassarre Peruzzi. Tra gli edifici civili, infine, spiccano Palazzo Romei, costruito su progetto di Leon Battista Alberti, Palazzo Capalbi, ai piedi del castello, risalente ai secoli XVII-XVIII.
Tutte le strutture hanno subito importanti rimaneggiamenti dopo il terremoto del 1783.
Il porto, situato nella parte meridionale del golfo di Santa Eufemia, è sede di una delle capitanerie di porto più grandi d'Italia.
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