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'Di là dal fiume e tra gli alberi'. Liev Schreiber e Matilda De Angelis in Veneto sulle tracce di Hemingway

01-07-2025 Monica Sardelli Tempo di lettura: 5 minuti

Esce nelle sale italiane il 3 luglio, distribuito da PFA Films in collaborazione con L’Altro Film, Di là dal fiume e tra gli alberi di Paula Ortiz, basato sul romanzo dello scrittore americano Ernest Hemingway. Fu l’ultimo romanzo pubblicato mentre l’autore, premio nobel per la letteratura nel 1954, era in vita (il successivo, Il vecchio e il mare, rimase incompleto e fu pubblicato postumo). 

Di cosa parla il film tratto dal romanzo di Hemingway

"Attraversiamo il fiume e riposiamo all'ombra degli alberi". Queste parole, da cui deriva il titolo del romanzo, furono pronunciate in punto di morte dal generale confederato della guerra civile statunitense Thomas J. (Stonewall) Jackson.

Scritto durante un soggiorno in Italia e ambientato in questi stessi luoghi, Di là dal fiume e tra gli alberi fu pubblicato da Charles Scribner's Sons nel 1950, dopo essere stato divulgato in più parti sulla rivista Cosmopolitan all'inizio dello stesso anno. In Italia arrivò solo nel 1965.

Trailer

Il film da cui è tratto il romanzo cattura un fugace momento di immortalità in un tempo sospeso. La storia si svolge alla fine della seconda guerra mondiale. Richard Cantwell (qui interpretato da Liev Schreiber), un colonnello dell'esercito malato terminale, decide di trascorrere un fine settimana in solitudine e commissiona a un autista militare quella che probabilmente sarà l'ultima battuta di caccia alle anatre e una visita ai suoi vecchi luoghi di ritrovo a Venezia. In realtà i suoi piani sono altri, ma un incontro casuale con una giovane contessa (Matilda De Angelis) accende in lui la speranza di un rinnovamento. 

I due protagonisti Liev Schreiber e Matilda De Angelis sono affiancati da un cast di attori internazionali e italiani che comprende Josh Hutcherson, Laura Morante, Danny Huston, Massimo Popolizio, Enzo Cilenti, Giulio Berruti, Maurizio Lombardi, Sabrina Impacciatore.

Venezia location principale in 'Di là dal fiume e tra gli alberi'

Matilda De Angelis e Liev Schreiber in piazza San Marco a Venezia

Il film diretto da Paula Ortiz e prodotto da Tribune Picture, è stato girato quasi interamente a Venezia e dintorni. Si è avvalso del supporto della Veneto Film Commission e del contributo della Regione del Veneto per 1,3 milioni di euro.

Il film "è una bella passeggiata nella notte veneziana del dopoguerra: una storia contro la guerra sulla strada della morte, della vita e della bellezza, come esperienza cinematografica - necessaria al giorno d'oggi" commenta la regista.

Con il Gritti Palace come base di appoggio, il Canal Grande, il ponte di Rialto, Santa Maria della Salute e i canali che come arterie si diramano nella laguna di Venezia, la città e le sue calli sono una visione unica al mondo per il Colonnello, che accetta di farsi guidare in questa meraviglia da Renata Contarini, per la quale sviluppa un amore breve ma forte e malinconico.

Immancabili, affiorano di notte in tutta la loro bellezza piazza San Marco, con l'inconfondibile mole della basilica simbolo della città, il campanile e palazzo Ducale

Alcuni ciak sono stati battuti anche a Treviso e dintorni, in particolare presso l’Abbazia di Sant’Eustachio a Nervesa della Battaglia. Villa Kechler De Asarta, in Friuli. In questo posto, in cui soggiornò lo stesso Hemingway per qualche tempo alla fine degli anni Quaranta, viene ricostruito il quartier generale delle forze anglo-americane a Trieste nell'immediato secondo dopoguerra.

Un film girato nei luoghi cari a Hemingway

Di là dal fiume e tra gli alberi è un film ricco di riferimenti autobiografici. Il Veneto è un luogo caro allo scrittore: dopo essersi arruolato volontario come autista di ambulanze per l'esercito italiano durante la prima guerra mondiale, si ritrovò sul fronte de Piave, a Fossalta, dove fece l'esperienza di trincea. Nel 1918 fu ferito gravemente.

Nel dopoguerra soggiornò frequentemente in Veneto e Friuli, ed era un assiduo ospite dell'hotel Gritti, a Venezia. Durante i soggiorni veneziani frequentò una nobildonna, la giovane Adriana Ivancich, di cui si era infatuato e che ispirò il personaggio femminile nel romanzo.

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