Basato sull’ultimo romanzo completo di Ernest Hemingway pubblicato mentre l’autore era in vita, Di là dal fiume e tra gli alberi cattura un fugace momento di immortalità in cui il tempo si è fermato. La storia contiene i grandi temi dello scrittore statunitense premio Nobel per la letteratura nel 1954: l’amore, la guerra, la giovinezza, gli anni che passano.
Il film diretto da Paula Ortiz e prodotto da Tribune Picture, è stato girato quasi interamente a Venezia e dintorni. Si è avvalso del supporto della Veneto Film Commission e del contributo della Regione del Veneto per 1,3 milioni di euro.
Alcuni ciak sono stati battuti anche in Friuli a Villa Kechler De Asarta, situata a Fraforeano di Ronchis (UD). In questo luogo, in cui soggiornò lo stesso Hemingway per qualche tempo alla fine degli anni Quaranta, viene ricostruito il quartier generale delle forze anglo-americane a Trieste dopo la fine della seconda guerra mondiale, dove il protagonista Richard Cantwell (Liev Schreiber) viene visitato al cuore. Un passaggio di macchina d’epoca coinvolge anche la strada Napoleonica, nei dintorni di Trieste.
Canal Grande, ponte di Rialto, Santa Maria della Salute e i canali che come arterie si diramano nella laguna di Venezia rendendo la città e le sue calli una visione unica al mondo per il Colonnello, che accetta di farsi accompagnare al Gritti Palace da Renata Contarini (Matilda De Angelis) scambiata inizialmente per una tassista. Questo palazzo situato nel Sestiere di San Marco, proprio davanti alla Basilica di Santa Maria della Salute, sembra spuntare direttamente, con la sua facciata gotica, dalle acque del Canal Grande. Questo elegante hotel fu caro a Hemingway che vi soggiornò, ma ha ospitato anche altri nomi celebri, come Woody Allen, che qui girò alcune scene di Tutti dicono I love you con Julia Roberts.
Dopo averlo lasciato al Gritti Renata prosegue sul Canal Grande per sostare e entrare nel Palazzo Contarini Polignac, sul sestriere di Dorsoscuro. Renata è promessa ad Antonio, ma ne è poco convinta: i due sono in affacciati da palazzo Contarini del Bovolo quando lui le chiede perché lei non indossi l’anello di fidanzamento: prima di mostrare la coppia, la macchina da presa indugia sulla sequenza di monofore e la torre circolare con scala a chiocciola del prospetto che affaccia su corte del Maltese.
Renata e il Colonnello si incontreranno più volte: in una di questa sono a cena in Campiello dei Miracoli, su cui affaccia il retro della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli.
Quella stessa notte, Renata si offre di fare da Cicerone a Richard per gli angoli più suggestivi della città e dopo aver visitato un convento che ospita alcuni dipinti appartenenti alla sua famiglia, porta il Colonnello ad ammirare piazza San Marco e la sua spettacolare basilica.
"Il film ritrae Venezia e la sua bellezza" dice Paula Ortiz. "È una bella passeggiata nella notte veneziana del dopoguerra: una storia contro la guerra sulla strada della morte, della vita e della bellezza, come esperienza cinematografica - necessaria al giorno d'oggi".
La stessa piazza San Marco assume un aspetto diverso di giorno, quando agli occhi del Colonnello e del Sergente Jackson (Josh Hutcherson), che lo segue come un'ombra, si presenta una bellissima immagine di Renata che attraversa i portici di Palazzo Ducale per raggiungerli.
Venezia offre anche uno scorcio degli interni della Chiesa di San Francesco della Vigna, in Calle San Francesco: protagonisti della scena sono Laura Morante nei panni della Contessa Contarini e Giulio Berruti interprete di Antonio, il fidanzato della figlia.
Alcune riprese si sono svolte nel trevigiano. Lungo il tragitto in macchina che lo porterà a Venezia il Colonnello sosta per ammirare l’Abbazia di Sant’Eustachio a Nervesa della Battaglia. Di fronte ai ruderi dell’edificio, l’uomo si chiede come sia possibile bombardare un luogo simile (il sito, ubicato in prossimità del fronte del Piave, fu danneggiato durante la prima guerra mondiale).
Tra le altre location anche la città di Treviso con ciak a vicolo del Gallo, ponte Buranelli e piazza Rinaldi.
Basato sull’ultimo romanzo completo di Ernest Hemingway pubblicato mentre l’autore era in vita, Di là dal fiume e tra gli alberi cattura un fugace momento di immortalità in cui il tempo si è fermato. La storia contiene i grandi temi dello scrittore statunitense premio Nobel per la letteratura nel 1954: l’amore, la guerra, la giovinezza, gli anni che passano.
Il film diretto da Paula Ortiz e prodotto da Tribune Picture, è stato girato quasi interamente a Venezia e dintorni. Si è avvalso del supporto della Veneto Film Commission e del contributo della Regione del Veneto per 1,3 milioni di euro.
Alcuni ciak sono stati battuti anche in Friuli a Villa Kechler De Asarta, situata a Fraforeano di Ronchis (UD). In questo luogo, in cui soggiornò lo stesso Hemingway per qualche tempo alla fine degli anni Quaranta, viene ricostruito il quartier generale delle forze anglo-americane a Trieste dopo la fine della seconda guerra mondiale, dove il protagonista Richard Cantwell (Liev Schreiber) viene visitato al cuore. Un passaggio di macchina d’epoca coinvolge anche la strada Napoleonica, nei dintorni di Trieste.
Canal Grande, ponte di Rialto, Santa Maria della Salute e i canali che come arterie si diramano nella laguna di Venezia rendendo la città e le sue calli una visione unica al mondo per il Colonnello, che accetta di farsi accompagnare al Gritti Palace da Renata Contarini (Matilda De Angelis) scambiata inizialmente per una tassista. Questo palazzo situato nel Sestiere di San Marco, proprio davanti alla Basilica di Santa Maria della Salute, sembra spuntare direttamente, con la sua facciata gotica, dalle acque del Canal Grande. Questo elegante hotel fu caro a Hemingway che vi soggiornò, ma ha ospitato anche altri nomi celebri, come Woody Allen, che qui girò alcune scene di Tutti dicono I love you con Julia Roberts.
Dopo averlo lasciato al Gritti Renata prosegue sul Canal Grande per sostare e entrare nel Palazzo Contarini Polignac, sul sestriere di Dorsoscuro. Renata è promessa ad Antonio, ma ne è poco convinta: i due sono in affacciati da palazzo Contarini del Bovolo quando lui le chiede perché lei non indossi l’anello di fidanzamento: prima di mostrare la coppia, la macchina da presa indugia sulla sequenza di monofore e la torre circolare con scala a chiocciola del prospetto che affaccia su corte del Maltese.
Renata e il Colonnello si incontreranno più volte: in una di questa sono a cena in Campiello dei Miracoli, su cui affaccia il retro della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli.
Quella stessa notte, Renata si offre di fare da Cicerone a Richard per gli angoli più suggestivi della città e dopo aver visitato un convento che ospita alcuni dipinti appartenenti alla sua famiglia, porta il Colonnello ad ammirare piazza San Marco e la sua spettacolare basilica.
"Il film ritrae Venezia e la sua bellezza" dice Paula Ortiz. "È una bella passeggiata nella notte veneziana del dopoguerra: una storia contro la guerra sulla strada della morte, della vita e della bellezza, come esperienza cinematografica - necessaria al giorno d'oggi".
La stessa piazza San Marco assume un aspetto diverso di giorno, quando agli occhi del Colonnello e del Sergente Jackson (Josh Hutcherson), che lo segue come un'ombra, si presenta una bellissima immagine di Renata che attraversa i portici di Palazzo Ducale per raggiungerli.
Venezia offre anche uno scorcio degli interni della Chiesa di San Francesco della Vigna, in Calle San Francesco: protagonisti della scena sono Laura Morante nei panni della Contessa Contarini e Giulio Berruti interprete di Antonio, il fidanzato della figlia.
Alcune riprese si sono svolte nel trevigiano. Lungo il tragitto in macchina che lo porterà a Venezia il Colonnello sosta per ammirare l’Abbazia di Sant’Eustachio a Nervesa della Battaglia. Di fronte ai ruderi dell’edificio, l’uomo si chiede come sia possibile bombardare un luogo simile (il sito, ubicato in prossimità del fronte del Piave, fu danneggiato durante la prima guerra mondiale).
Tra le altre location anche la città di Treviso con ciak a vicolo del Gallo, ponte Buranelli e piazza Rinaldi.
Secondo dopoguerra. Il Colonnello dell’esercito americano Richard Cantwell, tormentato dagli spettri del fronte, è un autentico eroe di guerra che affronta la notizia della sua malattia terminale con stoica noncuranza. Deciso a trascorrere il suo fine settimana in tranquilla solitudine, commissiona a un autista militare quella che probabilmente sarà l'ultima battuta di caccia alle anatre e una visita ai suoi vecchi luoghi di ritrovo a Venezia. Mentre i piani di Cantwell cominciano a svelarsi, un incontro casuale con una giovane contessa accende in lui la speranza di un rinnovamento.