Con i suoi ampi prati ombreggiati da grandi alberi, le due vasche da 50 metri, il trampolino alto 10 metri e la vasta area bambini con scivolo, durante i mesi estivi il Lido di Bolzano rappresenta un importantissimo punto di riferimento nell’ambito dell’afosa conca bolzanina.
Realizzata nel 1929 durante una fase di espansione urbana, la piscina venne progettata dagli architetti Ettore Sottsass senior e Willy Weyhenmeyer secondo i dettami del razionalismo. Una grande struttura terrazzata a forma di L, che comprende l’ingresso all’impianto, gli spogliatoi, il ristorante e il solarium, racchiude il complesso a nord e a ovest e mantiene tuttora il suo aspetto originario. Al contrario, in seguito alle molte opere di modernizzazione e alla seguente aggiunta di una piscina coperta, la personalità della piscina è, in una certa misura, cambiata con le ristrutturazioni degli ultimi due decenni. La piscina è anche luogo di allenamento dei tuffatori bolzanini, da generazioni ai vertici della disciplina. La lunga tradizione di questo sport a Bolzano risale alla scuola di tuffi di Karl Dibiasi, cui è stata intitolata l’intera struttura. Con le vittorie olimpiche del 1968, 1972 e 1976, suo figlio Karl Dibiasi ha scritto la storia di questo sport, anche ricoprendo in seguito, per molti anni, il ruolo di allenatore della nazionale italiana. L’altrettanto famoso collega bolzanino Giorgio Cagnotto ha trasmesso il suo talento alla figlia Tania Cagnotto, la quale, con i numerosissimi titoli nazionali e internazionali è una delle tuffatrici migliori del mondo. Dal 1963, inoltre, si tiene a Bolzano un Grand Prix che richiama annualmente in città l’élite mondiale della disciplina. Vedi Bolzano/Piscina coperta “Karl Dibiasi”.
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