La serie Il Commissario Ricciardi, personaggio nato dalla penna di Maurizio De Giovanni, è ambientata nella Napoli degli anni Trenta, in piena epoca fascista. Il protagonista Luigi Allfredo Ricciardi, interpretato da Lino Guanciale, custodisce un segreto che ha ereditato da sua madre: è in grado di vedere le anime di chi ha perso la vita per morte violenta e riesce ad ascoltarne l'ultimo pensiero. Questa sua caratteristica gli permette di risolvere i casi in cui è chiamato ad indagare.
Personaggi frequenti della serie sono il fedele collaboratore brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo); il dottor Bruno Modo (Enrico Ianniello); la vicina di casa Enrica (Maria Vera Ratti), di cui il commissario è innamorato; Livia Lucani (Serena Iansiti), elegante vedova innamorata di Ricciardi; il suo superiore Garzo (Marco Pirrello); Bambinella (Adriano Falivene), femminiello informatore del brigadiere Maione; Nelide (Veronica D'Elia), la governante di casa Ricciardi; Bianca Palmieri di Roccaspina (Fiorenza D'Antonio), donna bellissima che ha instaurato con il commissario un rapporto di sincera complicità dopo l'iniziale attrazione.
Nella Napoli degli anni Trenta, sotto il regime fascista, Luigi Alfredo Ricciardi (Lino Guanciale) è commissario della Regia Questura di Napoli, il cui ingresso, nella fiction, è quello del Palazzo della Prefettura, uno degli edifici che adornano la scenografica piazza del Plebiscito, dominata ad est dal Palazzo Reale, una delle location della fiction, e ad ovest dalla facciata neoclassica e colonnato della Basilica di San Francesco di Paola. Gli spazi interni della Questura sono invece quelli del cortile del museo di Capodimonte.
Palazzo della Prefettura fiancheggia anche il lato ovest di piazza Trieste e Trento, ed ospita al pian terreno il Caffè Gambrinus, locale storico di inizio Novecento che conserva gli interni originali in stile liberty dove Maurizio De Giovanni ha “visto” il suo commissario, trasformandolo nel protagonista di una fortunata serie di romanzi: si tratta di un luogo privilegiato da Ricciardi, che siede spesso al suo interno, incontrandovi, tra gli altri, l’amico medico Bruno Modo (Enrico Ianniello) e Livia Lucani (Serena Iansiti). Di fronte si trova l’antico e prestigioso Teatro di San Carlo, dove, nel primo episodio, si consuma il delitto di un famoso tenore. Su un altro lato di piazza Trieste e Trento affaccia la seicentesca Chiesa di San Ferdinando (che dà il nome all’intero quartiere), nota anche come Chiesa degli Artisti, dove Ricciardi ha alcuni colloqui con don Pierino Fava (Peppe Servillo), prete appassionato di opera. A pochi passi, si trova il Teatro Sannazaro, la “bomboniera” di via Chiaia, che apre e chiude il secondo episodio.
I camerini e la sartoria del San Carlo, così come la via Toledo degli anni Trenta con le botteghe d’epoca, tra cui il negozio dei Colombo che attira l’attenzione del commissario, sono stati ricostruiti nell’ex area Nato di Bagnoli. Nei vicoletti in pendio fatti a gradoni di quello che sembrerebbe il centro storico di Napoli si nascondono in realtà le cosiddette postierle, strade che mettono in comunicazione la parte bassa con quella alta di Taranto: nella città pugliese la produzione ha girato, tra le altre, anche a via Duomo e via Nuova e alcune scene in interni. A Portici si è girato alla Reggia, che, nella finzione scenica, è un ospedale e all’ex collegio Landriani.
Tanti i palazzi di Napoli e dintorni che fanno da scenografia. La pensione Belvedere, raggiunta dal brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo) per indagare su frequentazioni della vittima del primo episodio, è Villa Volpicelli, seicentesco edificio monumentale situato in via Ferdinando Russo, nel quartiere collinare di Posillipo. Livia Lucani, la moglie della vittima e futura amica del commissario, è ospite a Villa Pignatelli, edificio di architettura neoclassica situato sulla riviera di Chiaia. Palazzo Mondo a Capodrise (CE) è teatro del delitto di una donna nel terzo episodio: nella finzione scenica è la dimora dei duchi Musso di Camparino e sembrerebbe trovarsi in largo Donna Regina accanto alla Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova dove si celebrano le esequie della vittima. Nella casina pompeiana di Palazzo Venezia vive il figliastro della donna ammazzata. Poco dopo, Livia fa sfoggio delle sue doti canore durante una cena con Ricciardi nel salone degli affreschi di Villa Domi.
Nella serie, ambientata interamente a Napoli, non può certamente mancare il lungomare di via Partenope, dal quale si accede a Castel dell'Ovo che gode di un panorama definito “uno spettacolo di eterna bellezza” da un uomo che si fa chiamare Falco incaricato di “proteggere” Livia Lucani.
Nel quarto episodio il Succorpo Vanvitelliano, chiesa settecentesca sotterranea a pianta centrale costruita sotto l’imponente cupola della Basilica della Santissima Annunziata Maggiore a Forcella, è un rifugio per bambini di strada. È attorno al complesso monumentale dell’Annunziata, interni e cortile (da qui parte il corteo funebre della vittima, che sarà sepolta al cimitero di Poggioreale), che il commissario Ricciardi indaga sulla misteriosa morte di uno dei piccoli ospiti, il cui corpo è stato ritrovato al tondo di Capodimonte, una piazza di forma ovale del quartiere Stella, che la Polizia raggiunge attraversando gli adiacenti giardini della Principessa Iolanda.
Il corteo funebre di “Vipera” la vittima del quinto episodio, si svolge presso il Real Bosco di Capodimonte, dove il dottor Modo reagisce ad una provocazione di uno squadrone e viene arrestato poco dopo. In attesa di essere imbarcato per Ventotene, viene detenuto presso il molo di San Vincenzo.
Nel sesto episodio Enrica (Maria Vera Ratti), innamorata delusa, è educatrice in una colonia estiva a Monte di Procida (Ischia nella finzione) e, sulla spiaggia di Acquamorta, conosce un uomo. Ricciardi è invece impegnato con il caso di un medico assassinato, mentre il brigadiere Maione, marito geloso, viene rassicurato riguardo alla moglie nella Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi.
Oltre a Napoli, le riprese hanno coinvolto Capua, tra via Ludovico Abenavolo e corso Gran Priorato di Malta, Castel Volturno e Nocera Inferiore, presso l’ex Caserma Bruno Tofano (nel rione medievale “Borgo”); alcune scene di interni sono state girate a Marcianise e Recale.
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Per paura di tramandare la sua maledizione ereditata dalla madre anche ai figli, Ricciardi ha deciso di rinunciare all’amore per la timida Enrica, sua dirimpettaia di casa. La ragazza, che intimamente ricambia il sentimento per Ricciardi, è ora corteggiata da Manfred, un maggiore dell’esercito tedesco in missione in Italia. Oltre alla sensuale Livia - che da tempo prova a scalfire il cuore di Ricciardi e sembra disposta a tutto per conquistarlo - un'altra donna si aggiunge alle conquiste del commissario: la contessa Bianca Palmieri di Roccaspina, che con cui lui ha molto da condividere. Per il commissario si avvicina il tempo di fare una scelta.
Gianpaolo Tescari descrive così le atmosfere del suo Ricciardi: "Abbiamo voluto ambientare le storie accentuando gli elementi distintivi di architettura, arte, musica e costume che hanno segnato gli anni Trenta del fascismo: occhieggiano il Razionalismo, l’aeropittura, il michelangiolismo, la gestualità monumentale, compagni di vicoli bui, di bassi claustrofobici e di fatiscenti cortili vanvitelliani abitati dagli squarci della luce del Golfo".
Sebbene ambientata a Napoli, anche la seconda stagione del Commissario Ricciardi è stata girata nel centro storico di Taranto e a Roma. Tra le location napoletane ritornano piazza del Plebiscito, il Caffè Gambrinus e la vicina piazza Trieste e Trento con la Chiesa di San Ferdinando; alcune scene hanno coinvolto gli eleganti ambienti del Circolo Nazionale dell’Unione di via San Carlo e le storiche stanze di Palazzo Reale (residenza del duca di Marangolo) con il giardino pensile. Nel centro storico del capoluogo partenopeo compaiono il Chiostro dei Santi Marcellino e Festo dell’Università Federico II, l’Istituto Statale di Istruzione Secondaria “Elena di Savoia”, la Galleria Principe di Napoli e le architetture razionaliste del Palazzo delle Poste. La Certosa e Museo di San Martino si trasforma in un convento in uno dei quattro episodi. Fuori da Napoli, sono state coinvolte Portici con la sua Reggia borbonica, (per l’occasione, l’ospedale del dottor Bruno Modo), e Santa Maria Capua Vetere, con il Teatro Garibaldi e gli esterni di via Alessio S. Mazzocchi.
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Nel primo dei 4 episodi della terza stagione siamo a dicembre 1933. Ricciardi continua a fare il suo lavoro aiutato e tormentato dalla sua maledizione, ma sembra che per lui stia cominciando un periodo più roseo. Ha iniziato a uscire con Enrica nonostante le resistenze della madre di lei, ma il problema principale è che la promessa sposa è all’oscuro del suo dono di vedere gli spiriti, un segreto opprimente che Ricciardi non riesce a rivelare a nessuno. Anche gli altri personaggi subiscono delle evoluzioni: Maione è tormentato dalla perdita del figlio primogenito; il dottor Modo vede bussare alla sua porta il figlio di Lina, l’amata prostituta drammaticamente uccisa dalle percosse della banda di ragazzi di strada di cui faceva parte anche il ragazzo; Livia fa coppia con il Maggiore Manfred – ex pretendente di Enrica – dopo essersi concessa a lui per salvare la vita al Commissario, mentre Falco è geloso di lei.
"Vediamo la Napoli povera, la stessa delle altre due stagioni, che è stata ricostruita dagli scenografi a Taranto vecchia. Poi c'è la Napoli ricca, ricostruita in città e a Roma. Di Napoli sono stati utilizzati luoghi iconici dell'epoca fascista, come il Palazzo delle Poste o la Casa del Mutilato" racconta il regista a proposito delle location di Ricciardi.
Tra i luoghi più suggestivi in cui è stata girata la terza stagione, il Museo Filangieri di Napoli che, con un grande paravento cinese, si è trasformato nella residenza del duca di Marangolo.
Casa di Livia è un palazzo romano di epoca fascista (risalente agli anni Trenta), arredata per ricordare l'indole ribelle e provocatoria della donna, mentre la via che separa le due finestre da cui è nato l'amore fatto di sguardi tra Ricciardi ed Enrica è un vicolo della vecchia Taranto.
Nel capoluogo partenopeo la troupe si è fermata per circa 4 settimane. L'ambientazione napoletana, soprattutto quella dei vicoli del centro storico, dove affiora la veracità dei popolani, è stata ricostruita nelle stradine e piazze di Taranto vecchia, come ricordato dal regista e come avvenuto nelle precedenti stagioni. Le riprese nel capoluogo ionico si sono svolte dal 16 marzo al 19 aprile 2024 per 5 settimane. Troupe e cast si sono poi spostati a Roma dove si è girato fino a fine maggio.
Tra le location del secondo episodio, la sontuosa dimora di un nobile sospettato di essere un serial killer è Palazzo Chigi di Ariccia: la mostra di ritratti che accolgono il commissario quando vi si reca per interrogare il sospettato suggerisce che ci troviamo nella cosiddetta "sala delle Belle", location ricorrente per serie e opere cinematografiche. Nel parco del palazzo, all'ombra del monumento a Tiberio Latinio Pandusa, Enrica ha un'intuizione che aiuta il Commissario a risolvere un caso.
Una serie di rapine colpisce i commercianti della galleria Principe di Napoli, ad indagare è Felice Vaccaro, un nuovo giovane agente che a Maione ricorda il figlio scomparso.
Il "Fortino", dimora storica della famiglia di Ricciardi, i baroni di Malomonte, dove il Commissario conduce la promessa sposa Enrica è Procoio Nuovo, tenuta del XVI secolo situata sulla via Tiberina alle porte di Roma, che fu residenza estiva di Clemente X, papa tra il 1670 e il 1676.
L'ospedale dove lavora Modo è ricostruito negli ambienti del Carlo Forlanini di Roma, fondato negli anni Venti per il trattamento dei malati di tubercolosi e chiuso nel 2015.
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La serie Il Commissario Ricciardi, personaggio nato dalla penna di Maurizio De Giovanni, è ambientata nella Napoli degli anni Trenta, in piena epoca fascista. Il protagonista Luigi Allfredo Ricciardi, interpretato da Lino Guanciale, custodisce un segreto che ha ereditato da sua madre: è in grado di vedere le anime di chi ha perso la vita per morte violenta e riesce ad ascoltarne l'ultimo pensiero. Questa sua caratteristica gli permette di risolvere i casi in cui è chiamato ad indagare.
Personaggi frequenti della serie sono il fedele collaboratore brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo); il dottor Bruno Modo (Enrico Ianniello); la vicina di casa Enrica (Maria Vera Ratti), di cui il commissario è innamorato; Livia Lucani (Serena Iansiti), elegante vedova innamorata di Ricciardi; il suo superiore Garzo (Marco Pirrello); Bambinella (Adriano Falivene), femminiello informatore del brigadiere Maione; Nelide (Veronica D'Elia), la governante di casa Ricciardi; Bianca Palmieri di Roccaspina (Fiorenza D'Antonio), donna bellissima che ha instaurato con il commissario un rapporto di sincera complicità dopo l'iniziale attrazione.
Nella Napoli degli anni Trenta, sotto il regime fascista, Luigi Alfredo Ricciardi (Lino Guanciale) è commissario della Regia Questura di Napoli, il cui ingresso, nella fiction, è quello del Palazzo della Prefettura, uno degli edifici che adornano la scenografica piazza del Plebiscito, dominata ad est dal Palazzo Reale, una delle location della fiction, e ad ovest dalla facciata neoclassica e colonnato della Basilica di San Francesco di Paola. Gli spazi interni della Questura sono invece quelli del cortile del museo di Capodimonte.
Palazzo della Prefettura fiancheggia anche il lato ovest di piazza Trieste e Trento, ed ospita al pian terreno il Caffè Gambrinus, locale storico di inizio Novecento che conserva gli interni originali in stile liberty dove Maurizio De Giovanni ha “visto” il suo commissario, trasformandolo nel protagonista di una fortunata serie di romanzi: si tratta di un luogo privilegiato da Ricciardi, che siede spesso al suo interno, incontrandovi, tra gli altri, l’amico medico Bruno Modo (Enrico Ianniello) e Livia Lucani (Serena Iansiti). Di fronte si trova l’antico e prestigioso Teatro di San Carlo, dove, nel primo episodio, si consuma il delitto di un famoso tenore. Su un altro lato di piazza Trieste e Trento affaccia la seicentesca Chiesa di San Ferdinando (che dà il nome all’intero quartiere), nota anche come Chiesa degli Artisti, dove Ricciardi ha alcuni colloqui con don Pierino Fava (Peppe Servillo), prete appassionato di opera. A pochi passi, si trova il Teatro Sannazaro, la “bomboniera” di via Chiaia, che apre e chiude il secondo episodio.
I camerini e la sartoria del San Carlo, così come la via Toledo degli anni Trenta con le botteghe d’epoca, tra cui il negozio dei Colombo che attira l’attenzione del commissario, sono stati ricostruiti nell’ex area Nato di Bagnoli. Nei vicoletti in pendio fatti a gradoni di quello che sembrerebbe il centro storico di Napoli si nascondono in realtà le cosiddette postierle, strade che mettono in comunicazione la parte bassa con quella alta di Taranto: nella città pugliese la produzione ha girato, tra le altre, anche a via Duomo e via Nuova e alcune scene in interni. A Portici si è girato alla Reggia, che, nella finzione scenica, è un ospedale e all’ex collegio Landriani.
Tanti i palazzi di Napoli e dintorni che fanno da scenografia. La pensione Belvedere, raggiunta dal brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo) per indagare su frequentazioni della vittima del primo episodio, è Villa Volpicelli, seicentesco edificio monumentale situato in via Ferdinando Russo, nel quartiere collinare di Posillipo. Livia Lucani, la moglie della vittima e futura amica del commissario, è ospite a Villa Pignatelli, edificio di architettura neoclassica situato sulla riviera di Chiaia. Palazzo Mondo a Capodrise (CE) è teatro del delitto di una donna nel terzo episodio: nella finzione scenica è la dimora dei duchi Musso di Camparino e sembrerebbe trovarsi in largo Donna Regina accanto alla Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova dove si celebrano le esequie della vittima. Nella casina pompeiana di Palazzo Venezia vive il figliastro della donna ammazzata. Poco dopo, Livia fa sfoggio delle sue doti canore durante una cena con Ricciardi nel salone degli affreschi di Villa Domi.
Nella serie, ambientata interamente a Napoli, non può certamente mancare il lungomare di via Partenope, dal quale si accede a Castel dell'Ovo che gode di un panorama definito “uno spettacolo di eterna bellezza” da un uomo che si fa chiamare Falco incaricato di “proteggere” Livia Lucani.
Nel quarto episodio il Succorpo Vanvitelliano, chiesa settecentesca sotterranea a pianta centrale costruita sotto l’imponente cupola della Basilica della Santissima Annunziata Maggiore a Forcella, è un rifugio per bambini di strada. È attorno al complesso monumentale dell’Annunziata, interni e cortile (da qui parte il corteo funebre della vittima, che sarà sepolta al cimitero di Poggioreale), che il commissario Ricciardi indaga sulla misteriosa morte di uno dei piccoli ospiti, il cui corpo è stato ritrovato al tondo di Capodimonte, una piazza di forma ovale del quartiere Stella, che la Polizia raggiunge attraversando gli adiacenti giardini della Principessa Iolanda.
Il corteo funebre di “Vipera” la vittima del quinto episodio, si svolge presso il Real Bosco di Capodimonte, dove il dottor Modo reagisce ad una provocazione di uno squadrone e viene arrestato poco dopo. In attesa di essere imbarcato per Ventotene, viene detenuto presso il molo di San Vincenzo.
Nel sesto episodio Enrica (Maria Vera Ratti), innamorata delusa, è educatrice in una colonia estiva a Monte di Procida (Ischia nella finzione) e, sulla spiaggia di Acquamorta, conosce un uomo. Ricciardi è invece impegnato con il caso di un medico assassinato, mentre il brigadiere Maione, marito geloso, viene rassicurato riguardo alla moglie nella Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi.
Oltre a Napoli, le riprese hanno coinvolto Capua, tra via Ludovico Abenavolo e corso Gran Priorato di Malta, Castel Volturno e Nocera Inferiore, presso l’ex Caserma Bruno Tofano (nel rione medievale “Borgo”); alcune scene di interni sono state girate a Marcianise e Recale.
Leggi anche:
Per paura di tramandare la sua maledizione ereditata dalla madre anche ai figli, Ricciardi ha deciso di rinunciare all’amore per la timida Enrica, sua dirimpettaia di casa. La ragazza, che intimamente ricambia il sentimento per Ricciardi, è ora corteggiata da Manfred, un maggiore dell’esercito tedesco in missione in Italia. Oltre alla sensuale Livia - che da tempo prova a scalfire il cuore di Ricciardi e sembra disposta a tutto per conquistarlo - un'altra donna si aggiunge alle conquiste del commissario: la contessa Bianca Palmieri di Roccaspina, che con cui lui ha molto da condividere. Per il commissario si avvicina il tempo di fare una scelta.
Gianpaolo Tescari descrive così le atmosfere del suo Ricciardi: "Abbiamo voluto ambientare le storie accentuando gli elementi distintivi di architettura, arte, musica e costume che hanno segnato gli anni Trenta del fascismo: occhieggiano il Razionalismo, l’aeropittura, il michelangiolismo, la gestualità monumentale, compagni di vicoli bui, di bassi claustrofobici e di fatiscenti cortili vanvitelliani abitati dagli squarci della luce del Golfo".
Sebbene ambientata a Napoli, anche la seconda stagione del Commissario Ricciardi è stata girata nel centro storico di Taranto e a Roma. Tra le location napoletane ritornano piazza del Plebiscito, il Caffè Gambrinus e la vicina piazza Trieste e Trento con la Chiesa di San Ferdinando; alcune scene hanno coinvolto gli eleganti ambienti del Circolo Nazionale dell’Unione di via San Carlo e le storiche stanze di Palazzo Reale (residenza del duca di Marangolo) con il giardino pensile. Nel centro storico del capoluogo partenopeo compaiono il Chiostro dei Santi Marcellino e Festo dell’Università Federico II, l’Istituto Statale di Istruzione Secondaria “Elena di Savoia”, la Galleria Principe di Napoli e le architetture razionaliste del Palazzo delle Poste. La Certosa e Museo di San Martino si trasforma in un convento in uno dei quattro episodi. Fuori da Napoli, sono state coinvolte Portici con la sua Reggia borbonica, (per l’occasione, l’ospedale del dottor Bruno Modo), e Santa Maria Capua Vetere, con il Teatro Garibaldi e gli esterni di via Alessio S. Mazzocchi.
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Nel primo dei 4 episodi della terza stagione siamo a dicembre 1933. Ricciardi continua a fare il suo lavoro aiutato e tormentato dalla sua maledizione, ma sembra che per lui stia cominciando un periodo più roseo. Ha iniziato a uscire con Enrica nonostante le resistenze della madre di lei, ma il problema principale è che la promessa sposa è all’oscuro del suo dono di vedere gli spiriti, un segreto opprimente che Ricciardi non riesce a rivelare a nessuno. Anche gli altri personaggi subiscono delle evoluzioni: Maione è tormentato dalla perdita del figlio primogenito; il dottor Modo vede bussare alla sua porta il figlio di Lina, l’amata prostituta drammaticamente uccisa dalle percosse della banda di ragazzi di strada di cui faceva parte anche il ragazzo; Livia fa coppia con il Maggiore Manfred – ex pretendente di Enrica – dopo essersi concessa a lui per salvare la vita al Commissario, mentre Falco è geloso di lei.
"Vediamo la Napoli povera, la stessa delle altre due stagioni, che è stata ricostruita dagli scenografi a Taranto vecchia. Poi c'è la Napoli ricca, ricostruita in città e a Roma. Di Napoli sono stati utilizzati luoghi iconici dell'epoca fascista, come il Palazzo delle Poste o la Casa del Mutilato" racconta il regista a proposito delle location di Ricciardi.
Tra i luoghi più suggestivi in cui è stata girata la terza stagione, il Museo Filangieri di Napoli che, con un grande paravento cinese, si è trasformato nella residenza del duca di Marangolo.
Casa di Livia è un palazzo romano di epoca fascista (risalente agli anni Trenta), arredata per ricordare l'indole ribelle e provocatoria della donna, mentre la via che separa le due finestre da cui è nato l'amore fatto di sguardi tra Ricciardi ed Enrica è un vicolo della vecchia Taranto.
Nel capoluogo partenopeo la troupe si è fermata per circa 4 settimane. L'ambientazione napoletana, soprattutto quella dei vicoli del centro storico, dove affiora la veracità dei popolani, è stata ricostruita nelle stradine e piazze di Taranto vecchia, come ricordato dal regista e come avvenuto nelle precedenti stagioni. Le riprese nel capoluogo ionico si sono svolte dal 16 marzo al 19 aprile 2024 per 5 settimane. Troupe e cast si sono poi spostati a Roma dove si è girato fino a fine maggio.
Tra le location del secondo episodio, la sontuosa dimora di un nobile sospettato di essere un serial killer è Palazzo Chigi di Ariccia: la mostra di ritratti che accolgono il commissario quando vi si reca per interrogare il sospettato suggerisce che ci troviamo nella cosiddetta "sala delle Belle", location ricorrente per serie e opere cinematografiche. Nel parco del palazzo, all'ombra del monumento a Tiberio Latinio Pandusa, Enrica ha un'intuizione che aiuta il Commissario a risolvere un caso.
Una serie di rapine colpisce i commercianti della galleria Principe di Napoli, ad indagare è Felice Vaccaro, un nuovo giovane agente che a Maione ricorda il figlio scomparso.
Il "Fortino", dimora storica della famiglia di Ricciardi, i baroni di Malomonte, dove il Commissario conduce la promessa sposa Enrica è Procoio Nuovo, tenuta del XVI secolo situata sulla via Tiberina alle porte di Roma, che fu residenza estiva di Clemente X, papa tra il 1670 e il 1676.
L'ospedale dove lavora Modo è ricostruito negli ambienti del Carlo Forlanini di Roma, fondato negli anni Venti per il trattamento dei malati di tubercolosi e chiuso nel 2015.
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Durante il primo episodio, Il senso del dolore, nel celebre Caffè Gambrinus, mentre racconta a Ricciardi alcuni dettagli emersi dall’osservazione del cadavere del grande tenore Arnaldo Vezzi, il medico legale Bruno Modo addenta una sfogliatella riccia, dolce tipico della pasticceria campana.
Nel secondo episodio, La condanna del sangue, che ha tra i protagonisti un pizzaiolo vittima di usura, compare la famosa pizza “a portafoglio” napoletana, così chiamata perché è concepita per essere mangiata per strada ripiegata su se stessa. Un altro piatto tipico della cucina campana presente nel secondo episodio è la pasta alla genovese, di cui è goloso il brigadiere Maione: è un ragù bianco preparato con tanta cipolla il cui odore è così forte che resta attaccato ai vestiti.
Nel terzo episodio, Il posto di ognuno, Maione si mette a dieta per gelosia, ma non può resistere alla pasta e fagioli con le cozze, altro piatto di tradizione campana cucinato dalla moglie Lucia. Bambinella, il suo informatore, sta mangiando una frittata di maccheroni quando il brigadiere lo va a trovare.
Nel quarto episodio, Il giorno dei morti, si menziona un piatto della cucina cilentana: Rosa, l’anziana tata di Ricciardi, insegna la ricetta della zuppa di ceci ad Enrica, la vicina innamorata del commissario.
Il quinto episodio, Vipera, coincide con le festività pasquali: la pastiera napoletana, il dolce tipico della tradizione partenopea che non può mancare a Pasqua, è costituito da una base di pastafrolla riempita con una crema di ricotta, grano e aromi vari.
La ricetta del sesto episodio, In fondo al tuo cuore, sono i ciccimaretati, un piatto povero della tradizione contadina cilentana a base di cereali e leguni: a prepararli è Nelide, la nipote di Rosa.
La terza stagione si apre nel periodo di Natale: tra i piatti della tradizione natalizia i roccocò, biscotti a base di farina, zucchero, mandorle e canditi, che la madre di Enrica prepara in occasione della prima visita del commissario ai futuri suoceri; il capitone, piatto della vigilia in tavola in casa Maione.
Tra i pasti preparati da Nelide, le alici ammollicate sono un antipasto di mare tipico della Campania in cui le alici vengono insaporite da una panatura aromatica e gli mbrugliatieddi cilentani, secondo piatto a base di involtini preparati con intestini di capretto da latte.
Rai Fiction, Clemart
Nella Napoli degli anni Trenta, in piena epoca fascista, il commissario Ricciardi, personaggio nato dalla penna di Maurizio De Giovanni, nasconde un terribile segreto: riesce a vedere le anime di chi ha perso la vita per morte violenta e ne ascolta l’ultimo pensiero. Questa sua abilità gli è utile per risolvere i casi di omicidio.