La lezione di Stefano Mordini è un film tratto dall’omonimo romanzo Marco Franzoso in cui Matilda De Angelis e Stefano Accorsi sono i protagonisti di un polar che parla di stalking e che parte da una Triste fatta di grigi, eppure aperti e ventosi spazi urbani e arriva ad una casa solitaria in un bosco oscuro.
Il libro di Franzoso è ambientato tra le colline romagnole, ma Mordini ha voluto trasferire la storia a Trieste collocandola all’interno di un grande evento come quello della Barcolana (storica regata velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo del capoluogo friulano).
“Volevo portarla più al nord, volevo una freddezza e un'educazione nei rapporti che a volte nasconde il coraggio della verità. Trieste è una città straordinaria, molto mitteleuropea che proietta il racconto un po’ fuori dall’Italia. Luce, ambienti, contenuti e soprattutto il vento come elemento di disturbo, non solo scenico, ma psicologico. La Film Commission di Trieste lavora molto bene, ma abbiamo scelto Trieste soprattutto perché ci siamo trovati molto a nostro agio in quella città”, spiega il regista.
La lezione di Stefano Mordini è un film tratto dall’omonimo romanzo Marco Franzoso in cui Matilda De Angelis e Stefano Accorsi sono i protagonisti di un polar che parla di stalking e che parte da una Triste fatta di grigi, eppure aperti e ventosi spazi urbani e arriva ad una casa solitaria in un bosco oscuro.
Il libro di Franzoso è ambientato tra le colline romagnole, ma Mordini ha voluto trasferire la storia a Trieste collocandola all’interno di un grande evento come quello della Barcolana (storica regata velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo del capoluogo friulano).
“Volevo portarla più al nord, volevo una freddezza e un'educazione nei rapporti che a volte nasconde il coraggio della verità. Trieste è una città straordinaria, molto mitteleuropea che proietta il racconto un po’ fuori dall’Italia. Luce, ambienti, contenuti e soprattutto il vento come elemento di disturbo, non solo scenico, ma psicologico. La Film Commission di Trieste lavora molto bene, ma abbiamo scelto Trieste soprattutto perché ci siamo trovati molto a nostro agio in quella città”, spiega il regista.
Una giovane e brillante avvocatessa di Trieste, dopo aver difeso con successo dall'accusa di violenza sessuale un carismatico professore universitario, viene ricontattata da lui per intentare una causa contro l'università che, pur avendolo reintegrato, lo relega a un ruolo marginale. Nello stesso momento, il suo passato torna a cercarla: strani segnali, presenze elusive e un senso di costante minaccia le insinuano il dubbio che il suo ex compagno, violento e ossessionato da lei tanto da essere stato condannato per “stalking”, abbia ripreso a perseguitarla. Mentre il confine tra realtà e immaginazione si fa sempre più labile, Elisabetta si decide a scoprire la verità, in un crescendo di tensione che la porterà a ritrovarsi sola e a mettere in discussione tutto quello che credeva di sapere.