The Good Mothers, diretta dal britannico Julian Jarrold e dall’italiana Elisa Amoruso, è un'opera corale, basata sull’omonimo bestseller di Alex Perry.
La storia racconta di Anna Colace (Barbara Chichiarelli) giovane e brillante pubblico ministero che ha l’intuizione di attaccare la ‘ndrangheta facendo leva sulle sue donne, le mogli e le madri dei boss, figure da sempre marginalizzate con oppressione e violenza dal sistema estremamente patriarcale dell’organizzazione criminale. La vicenda ha inizio con la scomparsa di Lea Garofalo (Micaela Ramazzotti), che aveva testimoniato contro il marito Carlo Cosco (Francesco Colella) per sfuggire alla sua morsa e assicurare alla figlia Denise (Gaia Girace) una vita lontano da quell’ambiente. Il racconto si allarga alle storie di Giuseppina Pesce (Valentina Bellè) e Concetta Cacciola (Simona Distefano), due donne molto diverse ma legate da un drammatico passato e dal desiderio di garantire a se stesse e ai propri figli un futuro migliore, così come aveva tentato di fare Lea.
Questa storia di ‘ndrangheta è stata raccontata a partire dalla Calabria, dove la serie è stata girata per 6 settimane coinvolgendo numerose professionalità locali: 48 maestranze, 21 attori, 553 tra generici e figurazioni. Tra le location utilizzate come set a Reggio Calabria, il Tribunale, il lungomare Falcomatà, l’Arena dello Stretto, il Castello Aragonese; a Palmi, Ulivarella, Sant’Elia, le tre Croci, la Chiesa Matrice; a Fiumara, la Vallata di Catona e la Piazza Mino Reitano.
Alcune scene sono state girate anche a Roma, a Milano, in particolare tra via Piero della Francesca e via Losanna, a Genova, tra il quartiere di Voltri e la frazione di Vesima, nei dintorni di Roma, tra Civitavecchia e i boschi tra Rocca di Papa, Nemi e Velletri.
The Good Mothers, diretta dal britannico Julian Jarrold e dall’italiana Elisa Amoruso, è un'opera corale, basata sull’omonimo bestseller di Alex Perry.
La storia racconta di Anna Colace (Barbara Chichiarelli) giovane e brillante pubblico ministero che ha l’intuizione di attaccare la ‘ndrangheta facendo leva sulle sue donne, le mogli e le madri dei boss, figure da sempre marginalizzate con oppressione e violenza dal sistema estremamente patriarcale dell’organizzazione criminale. La vicenda ha inizio con la scomparsa di Lea Garofalo (Micaela Ramazzotti), che aveva testimoniato contro il marito Carlo Cosco (Francesco Colella) per sfuggire alla sua morsa e assicurare alla figlia Denise (Gaia Girace) una vita lontano da quell’ambiente. Il racconto si allarga alle storie di Giuseppina Pesce (Valentina Bellè) e Concetta Cacciola (Simona Distefano), due donne molto diverse ma legate da un drammatico passato e dal desiderio di garantire a se stesse e ai propri figli un futuro migliore, così come aveva tentato di fare Lea.
Questa storia di ‘ndrangheta è stata raccontata a partire dalla Calabria, dove la serie è stata girata per 6 settimane coinvolgendo numerose professionalità locali: 48 maestranze, 21 attori, 553 tra generici e figurazioni. Tra le location utilizzate come set a Reggio Calabria, il Tribunale, il lungomare Falcomatà, l’Arena dello Stretto, il Castello Aragonese; a Palmi, Ulivarella, Sant’Elia, le tre Croci, la Chiesa Matrice; a Fiumara, la Vallata di Catona e la Piazza Mino Reitano.
Alcune scene sono state girate anche a Roma, a Milano, in particolare tra via Piero della Francesca e via Losanna, a Genova, tra il quartiere di Voltri e la frazione di Vesima, nei dintorni di Roma, tra Civitavecchia e i boschi tra Rocca di Papa, Nemi e Velletri.
Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2023: Berlinale Series Award