Il film di Ettore Scola è un elogio al desiderio di fuga estiva: quello che provano Bruno Cortona (Vittorio Gassman) e il suo nuovo amico Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant) che sembrerebbe l’unico essere umano rimasto a Roma nella calura di Ferragosto. Non è dunque difficile per l’esuberante trentenne convincere il giovane studente a salire sulla sua Lancia Aurelia B24 decappottabile che lui guida in maniera molto “sportiva”.
Nelle prime scene del film, Bruno vaga per le strade deserte del quartiere Balduina in cerca di un telefono e di un pacco di sigarette e trova tutti i bar chiusi. Roma deserta è un “cimitero”, secondo Bruno, che attraversa, tra le altre, via del Tritone, piazza di Spagna, piazza del Popolo. Ad un cimitero ci arriverà davvero, all’inseguimento di due giovani tedesche: si tratta del cimitero militare germanico di Pomezia. Il ristorante dove Bruno vorrebbe portare a pranzo il suo giovane amico, strappandolo ai suoi libri, è in via Capoprati 10, nei pressi del foro italico a ridosso del Tevere.
Trovato chiuso, inizia il viaggio sull’Aurelia dei due protagonisti, che mentre procedono a zig zag in direzione nord – toccando Fiumicino, Ladispoli, Marina di Cerveteri, Santa Severa, Civitavecchia – mostrano una fotografia dell’Italia del boom e degli italiani che inseguono il sogno del benessere economico. Nel mezzo diverse tappe, come il paesino dei parenti di Roberto, al Castello di Rota.
La loro tappa è Castiglioncello, dove, sulla spiaggia dello stabilimento Ausonia, si addormentano sulle sedie a sdraio e si risvegliano la mattina dopo circondati da una folla di bagnanti. Lasciata la località marina a sud di Livorno, i due protagonisti riprendono l’Aurelia verso nord dove, all’altezza di Calafuria, si compie il tragico epilogo.
Il film di Ettore Scola è un elogio al desiderio di fuga estiva: quello che provano Bruno Cortona (Vittorio Gassman) e il suo nuovo amico Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant) che sembrerebbe l’unico essere umano rimasto a Roma nella calura di Ferragosto. Non è dunque difficile per l’esuberante trentenne convincere il giovane studente a salire sulla sua Lancia Aurelia B24 decappottabile che lui guida in maniera molto “sportiva”.
Nelle prime scene del film, Bruno vaga per le strade deserte del quartiere Balduina in cerca di un telefono e di un pacco di sigarette e trova tutti i bar chiusi. Roma deserta è un “cimitero”, secondo Bruno, che attraversa, tra le altre, via del Tritone, piazza di Spagna, piazza del Popolo. Ad un cimitero ci arriverà davvero, all’inseguimento di due giovani tedesche: si tratta del cimitero militare germanico di Pomezia. Il ristorante dove Bruno vorrebbe portare a pranzo il suo giovane amico, strappandolo ai suoi libri, è in via Capoprati 10, nei pressi del foro italico a ridosso del Tevere.
Trovato chiuso, inizia il viaggio sull’Aurelia dei due protagonisti, che mentre procedono a zig zag in direzione nord – toccando Fiumicino, Ladispoli, Marina di Cerveteri, Santa Severa, Civitavecchia – mostrano una fotografia dell’Italia del boom e degli italiani che inseguono il sogno del benessere economico. Nel mezzo diverse tappe, come il paesino dei parenti di Roberto, al Castello di Rota.
La loro tappa è Castiglioncello, dove, sulla spiaggia dello stabilimento Ausonia, si addormentano sulle sedie a sdraio e si risvegliano la mattina dopo circondati da una folla di bagnanti. Lasciata la località marina a sud di Livorno, i due protagonisti riprendono l’Aurelia verso nord dove, all’altezza di Calafuria, si compie il tragico epilogo.
INCEI Film, Sancro Film, Fair Film
Mentre vaga per una Roma deserta a Ferragosto alla ricerca di un pacchetto di sigarette e di un telefono pubblico, l’esuberante Bruno Cortona si imbatte in Roberto Mariani, studente di legge rimasto in casa per preparare gli esami, e lo convince, con i suoi modi invadenti, a partire assieme a lui con la sua auto sportiva.