Tratto dall’omonimo libro di Michela Murgia, edito in Italia da Mondadori, Tre ciotole ha come protagonisti protagonisti Elio Germano e Alba Rohrwacher. Il film è diretto dalla regista spagnola Isabel Coixet, che lo ha scritto assieme a Enrico Audenino. Nel cast anche Silvia D’amico, Galatea Bellugi, Francesco Carril e con Sarita Choudhury.
Il film racconta la storia di Marta (Alba Rohrwacher) e quello di Antonio (Elio Germano) e parte nel momento in cui si lasciano, muovendosi attraverso tutte le fasi delle relazioni umane, gli alti e bassi, le paure, le incertezze.
Marta soffre in silenzio e somatizza la rottura con Antonio, vomitando di continuo. Antonio crede di non amare più Marta eppure ogni angolo di Roma, ogni piazza, ogni supplì, ogni luogo che frequenta gli riporta alla mente il ricordo di lei e, poco a poco, si rende conto di non aver mai smesso di amarla.
Le riprese di Tre Ciotole, iniziate a marzo 2025, si sono svolte nella capitale tra i quartieri storici di Testaccio e di Trastevere.
Trastevere è al centro di numerose sequenze, a partire da viale Trastevere, di fronte a piazza Mastai, dove si trovano gli esterni dell’appartamento di Marta. Nel film, però, questo lato del quartiere è visibile solo dal balcone dell’appartamento, mentre in più frangenti viene inquadrata la zona posta sull’altro versante della via principale. Lì, infatti, oltre al portone da cui entra Marta, in una scena vediamo la donna passare in bicicletta nella limitrofa via di San Gallicano, davanti all’omonimo ospedale.
Nelle vicinanze, all'incrocio tra via Cardinale Merry del Val e via di San Francesco a Ripa, Marta incontra Silvia (Galatea Bellugi), la collega e amica di Antonio, con cui poi si ferma a parlare in un locale limitrofo.
Marta percorre in bicicletta anche la piattaforma del Porto di Ripa Grande, di fronte al San Michele, e di lì, a un passo, via di Porta Portese all’altezza di largo Ascianghi, dove si trova il cinema Nuovo Sacher appartenente a Nanni Moretti. Di fronte a questo, inoltre, vengono utilizzati anche gli spazi dell'ex Casa della Gioventù Italiana del Littorio di Trastevere, opera di Luigi Moretti, in cui Marta ed Elisa parlano di relazioni e tradimenti durante l’inaugurazione di una mostra di arte contemporanea.
Nel disvelarsi della trama, Marta riscopre la gioia delle piccole cose: la ritroviamo, mentre mangia un gelato, seduta di fronte al protiro medievale della chiesa che dà il nome a piazza San Cosimato. Dietro di lei, a far da sfondo alla scena, la Fontana del tuffatore col mosaico di Silvia Codignola (2006).
Una sequenza molto suggestiva del film mostra alcune edicole (le Madonnelle) che appaiono incastonate nei palazzi a protezione degli incroci e che sembrano "spiare" la vita dei passanti. La fontana del Mascherone, che si trova a metà di via Giulia, si vede in una scena con protagonista Marta e i suoi pensieri.
Tra i tanti luoghi in cui Silvia accompagna Antonio, invece, vediamo locali storici, come l’Antica Libreria Cascianelli in largo Febo, a un passo da piazza Navona, e il ristorante Biondo Tevere, in via Ostiense.
Sulla stessa via Ostiense, nella cui zona in una ripresa vediamo anche il Gazometro, si trova anche il Museo della Centrale Montemartini, dove Antonio torna con Silvia, ma in cui ha ricordi romantici con Marta, lo stesso in cui Margherita Buy e Andrea Renzi fanno un gioco di seduzione in Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek (2001).
Il Tevere compare, onnipresente, sia nelle scene relative a Trastevere che con il ponte Emilio o Rotto, più volte ricostruito e crollato dopo l'alluvione del 24 dicembre 1598. A pochi passi dal ponte, infine, Antonio e Marta si incontrano di nuovo, nell’abbraccio più intenso del film, sulla banchina del fiume all’altezza dell’Isola Tiberina.
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Il film racconta la storia di Marta (Alba Rohrwacher) e quello di Antonio (Elio Germano) e parte nel momento in cui si lasciano, muovendosi attraverso tutte le fasi delle relazioni umane, gli alti e bassi, le paure, le incertezze.
Marta soffre in silenzio e somatizza la rottura con Antonio, vomitando di continuo. Antonio crede di non amare più Marta eppure ogni angolo di Roma, ogni piazza, ogni supplì, ogni luogo che frequenta gli riporta alla mente il ricordo di lei e, poco a poco, si rende conto di non aver mai smesso di amarla.
Le riprese di Tre Ciotole, iniziate a marzo 2025, si sono svolte nella capitale tra i quartieri storici di Testaccio e di Trastevere.
Trastevere è al centro di numerose sequenze, a partire da viale Trastevere, di fronte a piazza Mastai, dove si trovano gli esterni dell’appartamento di Marta. Nel film, però, questo lato del quartiere è visibile solo dal balcone dell’appartamento, mentre in più frangenti viene inquadrata la zona posta sull’altro versante della via principale. Lì, infatti, oltre al portone da cui entra Marta, in una scena vediamo la donna passare in bicicletta nella limitrofa via di San Gallicano, davanti all’omonimo ospedale.
Nelle vicinanze, all'incrocio tra via Cardinale Merry del Val e via di San Francesco a Ripa, Marta incontra Silvia (Galatea Bellugi), la collega e amica di Antonio, con cui poi si ferma a parlare in un locale limitrofo.
Marta percorre in bicicletta anche la piattaforma del Porto di Ripa Grande, di fronte al San Michele, e di lì, a un passo, via di Porta Portese all’altezza di largo Ascianghi, dove si trova il cinema Nuovo Sacher appartenente a Nanni Moretti. Di fronte a questo, inoltre, vengono utilizzati anche gli spazi dell'ex Casa della Gioventù Italiana del Littorio di Trastevere, opera di Luigi Moretti, in cui Marta ed Elisa parlano di relazioni e tradimenti durante l’inaugurazione di una mostra di arte contemporanea.
Nel disvelarsi della trama, Marta riscopre la gioia delle piccole cose: la ritroviamo, mentre mangia un gelato, seduta di fronte al protiro medievale della chiesa che dà il nome a piazza San Cosimato. Dietro di lei, a far da sfondo alla scena, la Fontana del tuffatore col mosaico di Silvia Codignola (2006).
Una sequenza molto suggestiva del film mostra alcune edicole (le Madonnelle) che appaiono incastonate nei palazzi a protezione degli incroci e che sembrano "spiare" la vita dei passanti. La fontana del Mascherone, che si trova a metà di via Giulia, si vede in una scena con protagonista Marta e i suoi pensieri.
Tra i tanti luoghi in cui Silvia accompagna Antonio, invece, vediamo locali storici, come l’Antica Libreria Cascianelli in largo Febo, a un passo da piazza Navona, e il ristorante Biondo Tevere, in via Ostiense.
Sulla stessa via Ostiense, nella cui zona in una ripresa vediamo anche il Gazometro, si trova anche il Museo della Centrale Montemartini, dove Antonio torna con Silvia, ma in cui ha ricordi romantici con Marta, lo stesso in cui Margherita Buy e Andrea Renzi fanno un gioco di seduzione in Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek (2001).
Il Tevere compare, onnipresente, sia nelle scene relative a Trastevere che con il ponte Emilio o Rotto, più volte ricostruito e crollato dopo l'alluvione del 24 dicembre 1598. A pochi passi dal ponte, infine, Antonio e Marta si incontrano di nuovo, nell’abbraccio più intenso del film, sulla banchina del fiume all’altezza dell’Isola Tiberina.
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Cattleya, Ruvido Produzioni, Bartlebyfilm, Buenapinta Media, Bteam Prods, Colosé Producciones, Perdición Films, Apaches Entertainment, Tres Cuencos, Vision Distribution, RTVE
Dopo quello che sembrava un banale litigio, Marta e Antonio si lasciano. Marta reagisce alla rottura chiudendosi in se stessa. L’unico sintomo che non può ignorare è la sua improvvisa mancanza di appetito. Antonio, chef in rampa di lancio, si butta sul lavoro. Eppure, sebbene sia stato lui a lasciare Marta, non riesce a dimenticarla. Quando Marta scopre che la mancanza di appetito ha più a che fare con la propria salute che con il dolore della separazione, tutto cambia: il sapore del cibo, la musica, il desiderio, la certezza delle scelte fatte.