Cinque secondi di Paolo Virzì racconta l’incontro di un uomo dall’aria trascurata che vive nelle stalle adibite ad abitazioni di una decadente villa toscana con una ragazzina vulcanica e incinta che ripopola, con alcuni amici, la dimora nobiliare che un tempo apparteneva alla sua famiglia. Lui soffoca i sensi di colpa per un dramma familiare conducendo una vita schiva e solitaria; lei impiega tutte le sue energie nella cura della terra e nel ripristinare il vitigno ormai perduto della tenuta. Adriano Sereni (Valerio Mastandrea) e Matilde Guelfi Camajani (Galatea Bellugi) impareranno l’uno dall’altra cosa vuol dire essere un padre, generare dei figli e il senso della famiglia.
Le vite dei protagonisti seguono lo stesso corso della natura che li circonda rappresentata da un vigneto trascurato che, se curato, produce un vino che metterà euforia. “La campagna in cui è immersa la villa non ha nulla ha a che vedere con il modo in cui viene solitamente raffigurata la Toscana: non è pittoresca, né turistica e neppure rassicurante" commenta Paolo Virzì.
La location principale del film si trova a Torrimpietra (frazione di Fiumicino) all'interno della tenuta del castello ed è divisa in due proprietà private. La prima, un tempo adibita a scuderie asservite al castello, è stata ristrutturata e adibita ad abitazione privata. L'altra, limitrofa alle scuderie, è una villa di cui la scenografa Sonia Peng ha completamente stravolto l'interno per restituire la sensazione di passata magniloquenza patinata dal tempo trascorso.
Alla presunta campagna toscana (in realtà il film è girato interamente nel Lazio) e alle scene allegre dei flashback al lago, fanno da contraltare le riprese in città. Roma appare trafficata, affollata, rumorosa. Un fastidio per Adriano che si è imposto una vita di solitudine. L’unico stimolo a raggiungerla è la vista del figlio, in tribunale, a scuola o al circolo tennis sul Tevere dove incrocia il suo sguardo tenendosi a distanza (tra le location romane: Circolo delle Poste, Istituto Storico Arma del Genio, Villa Maruffi).
Oltre che a Roma, le riprese hanno coinvolto anche il litorale romano, in particolare il borgo di Palidoro (Fiumicino) dove si è girato soprattutto presso la stazione, il borgo di Ceri (Cerveteri) e una spiaggia privata tra Santa Marinella e Tarquinia.
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Le vite dei protagonisti seguono lo stesso corso della natura che li circonda rappresentata da un vigneto trascurato che, se curato, produce un vino che metterà euforia. “La campagna in cui è immersa la villa non ha nulla ha a che vedere con il modo in cui viene solitamente raffigurata la Toscana: non è pittoresca, né turistica e neppure rassicurante" commenta Paolo Virzì.
La location principale del film si trova a Torrimpietra (frazione di Fiumicino) all'interno della tenuta del castello ed è divisa in due proprietà private. La prima, un tempo adibita a scuderie asservite al castello, è stata ristrutturata e adibita ad abitazione privata. L'altra, limitrofa alle scuderie, è una villa di cui la scenografa Sonia Peng ha completamente stravolto l'interno per restituire la sensazione di passata magniloquenza patinata dal tempo trascorso.
Alla presunta campagna toscana (in realtà il film è girato interamente nel Lazio) e alle scene allegre dei flashback al lago, fanno da contraltare le riprese in città. Roma appare trafficata, affollata, rumorosa. Un fastidio per Adriano che si è imposto una vita di solitudine. L’unico stimolo a raggiungerla è la vista del figlio, in tribunale, a scuola o al circolo tennis sul Tevere dove incrocia il suo sguardo tenendosi a distanza (tra le location romane: Circolo delle Poste, Istituto Storico Arma del Genio, Villa Maruffi).
Oltre che a Roma, le riprese hanno coinvolto anche il litorale romano, in particolare il borgo di Palidoro (Fiumicino) dove si è girato soprattutto presso la stazione, il borgo di Ceri (Cerveteri) e una spiaggia privata tra Santa Marinella e Tarquinia.
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Copyright: credit: Antonello&Montesi
Valerio Mastandrea
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Copyright: credit: Antonello&Montesi
Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi
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Valerio Mastandrea, Paolo VIrzì
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Valerio Mastandrea
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Galatea Bellugi
GreenBoo Production, Indiana Production, Motorino Amaranto, Vision Distribution
Un uomo dall’aria trascurata vive da solo nelle stalle ristrutturate di Villa Guelfi, una dimora disabitata e in rovina. Passa le giornate a non far nulla, fumando il suo mezzo-toscano ed evitando il contatto con tutti. Quando si accorge che nella villa si è stabilita abusivamente una comunità di ragazze e ragazzi che si dedicano a curare quella campagna e i vigneti abbandonati, si innervosisce e vorrebbe cacciarli. Sono studenti, neolaureati, agronomi, e tra loro c’è Matilde, che è nata in quel posto e da bambina lavorava la vigna con il nonno Conte Guelfo Guelfi. Col passare delle stagioni, il conflitto con quella comunità di ragazze e ragazzi si trasforma in convivenza, fino a diventare un’alleanza. E Adriano si troverà ad accudire nel suo modo brusco la contessina Matilde, che è incinta di uno di quei ragazzi…
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