Le riprese del film di Mario Martone si sono svolte nell’estate del 2024, prevalentemente a Roma, per otto settimane. Tra le ambientazioni del film il carcere di Rebibbia dove la scrittrice Goliarda Sapienza fu detenuta nel 1980 a seguito di un furto. Realmente girate nella struttura penitenziaria, insieme a detenute ed ex detenute, le scene ambientate al piano superiore, all’ingresso e nel cortile di Rebibbia; ricostruite, invece, le scene ambientate nel piano inferiore del carcere romano.
Accanto agli ambienti carcerari, Fuori si apre anche all'intera città di Roma, esplorando diversi quartieri della Capitale, restituendone perfettamente l’ambientazione Anni ’80. Dai Parioli a Porta Maggiore, a Roma Termini, tutti scorci della città che fanno da sfondo alla quotidianità post-carcere di Goliarda, accentuando il contrasto tra reclusione e libertà, geometria razionale e disordine, silenzio e parola ritrovata.
Piazza Euclide, ai Parioli, su cui affaccia la Basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria, è luogo di incontro di Goliarda e Roberta, che si vedono in un bar. In questo quartiere si sono svolte riprese anche in spazi carichi di significato nella vita della scrittrice, come l’abitazione in cui ha realmente vissuto in via Denza. Qui Goliarda visse una fase complessa della sua esistenza, segnata da precarietà economica e da un senso profondo di esclusione. Parte delle riprese si sono svolte proprio all’interno dell’appartamento originale, un luogo simbolico in cui aveva già messo piede Valeria Golino, che nel film interpreta la scrittrice che aveva realmente avuto modo di conoscere da ragazza, sul set di Storia d’amore di Citto Maselli. "Rientrare lì – ha dichiarato – è stato un momento profondamente toccante, quasi mistico. Uno di quegli istanti in cui la vita sembra avere un senso, in cui l’insensatezza degli eventi si organizza in un disegno generale”.
A piazza del Popolo si trova un altro famoso locale romano, il caffè Canova, luogo di incontro delle protagoniste così come la la pasticceria siciliana Dagnino, che si trova nella galleria Esedra (piazza della Repubblica) ma che la finzione scenica sposta di poche centinaia di metri, trasformandola in un bar all'interno della stazione Termini.
Girata a Roma Termini la scena finale, con tanto di autentici treni, annunci e rumori di fondo della stazione. “È stato difficilissimo ottenere i permessi e le condizioni tecniche, ma per me era fondamentale girare nella vera Termini – ha ammesso Martone –. Questi luoghi non sono solo uno sfondo, ma sono parte del racconto, come un orizzonte”.
Una parte delle riprese ha coinvolto anche il litorale romano, in particolare le zone di Fregene e Maccarese, frazioni costiere del comune di Fiumicino. Qui sono state girate alcune sequenze in cui le protagoniste condividono momenti di evasione e complicità, con l’immagine di una corsa in auto decappottabile, simbolo di vitalità e desiderio di rinascita, in cui il paesaggio diventa metafora di leggerezza e libertà conquistata.
Le riprese del film di Mario Martone si sono svolte nell’estate del 2024, prevalentemente a Roma, per otto settimane. Tra le ambientazioni del film il carcere di Rebibbia dove la scrittrice Goliarda Sapienza fu detenuta nel 1980 a seguito di un furto. Realmente girate nella struttura penitenziaria, insieme a detenute ed ex detenute, le scene ambientate al piano superiore, all’ingresso e nel cortile di Rebibbia; ricostruite, invece, le scene ambientate nel piano inferiore del carcere romano.
Accanto agli ambienti carcerari, Fuori si apre anche all'intera città di Roma, esplorando diversi quartieri della Capitale, restituendone perfettamente l’ambientazione Anni ’80. Dai Parioli a Porta Maggiore, a Roma Termini, tutti scorci della città che fanno da sfondo alla quotidianità post-carcere di Goliarda, accentuando il contrasto tra reclusione e libertà, geometria razionale e disordine, silenzio e parola ritrovata.
Piazza Euclide, ai Parioli, su cui affaccia la Basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria, è luogo di incontro di Goliarda e Roberta, che si vedono in un bar. In questo quartiere si sono svolte riprese anche in spazi carichi di significato nella vita della scrittrice, come l’abitazione in cui ha realmente vissuto in via Denza. Qui Goliarda visse una fase complessa della sua esistenza, segnata da precarietà economica e da un senso profondo di esclusione. Parte delle riprese si sono svolte proprio all’interno dell’appartamento originale, un luogo simbolico in cui aveva già messo piede Valeria Golino, che nel film interpreta la scrittrice che aveva realmente avuto modo di conoscere da ragazza, sul set di Storia d’amore di Citto Maselli. "Rientrare lì – ha dichiarato – è stato un momento profondamente toccante, quasi mistico. Uno di quegli istanti in cui la vita sembra avere un senso, in cui l’insensatezza degli eventi si organizza in un disegno generale”.
A piazza del Popolo si trova un altro famoso locale romano, il caffè Canova, luogo di incontro delle protagoniste così come la la pasticceria siciliana Dagnino, che si trova nella galleria Esedra (piazza della Repubblica) ma che la finzione scenica sposta di poche centinaia di metri, trasformandola in un bar all'interno della stazione Termini.
Girata a Roma Termini la scena finale, con tanto di autentici treni, annunci e rumori di fondo della stazione. “È stato difficilissimo ottenere i permessi e le condizioni tecniche, ma per me era fondamentale girare nella vera Termini – ha ammesso Martone –. Questi luoghi non sono solo uno sfondo, ma sono parte del racconto, come un orizzonte”.
Una parte delle riprese ha coinvolto anche il litorale romano, in particolare le zone di Fregene e Maccarese, frazioni costiere del comune di Fiumicino. Qui sono state girate alcune sequenze in cui le protagoniste condividono momenti di evasione e complicità, con l’immagine di una corsa in auto decappottabile, simbolo di vitalità e desiderio di rinascita, in cui il paesaggio diventa metafora di leggerezza e libertà conquistata.
Indigo Film, Rai Cinema, The Apartment, Srab Films, Le Pacte Production
Roma, 1980. La scrittrice Goliarda Sapienza finisce in carcere per aver rubato dei gioielli, ma l'incontro con alcune giovani detenute si rivela per lei un’esperienza di rinascita. Uscite di prigione, in una calda estate romana, le donne continuano a frequentarsi e Goliarda stringe un legame profondo con Roberta, delinquente abituale e attivista politica. Un rapporto che nessuno, fuori, può riuscire a comprendere ma grazie al quale Goliarda ritrova la gioia di vivere e la spinta a scrivere.